Nell'ambito del Piano nazionale scuola digitale, dodici istituzioni scolastiche della provincia di Pordenone, guidate dal professor Giovanni Mauro Dalla Torre dirigente dell'Isis Zanussi, hanno concorso e ottenuto fondi nel bando per la realizzazione di laboratori territoriali per l'occupazione. Le scuole facenti parte della rete sono, oltre allo Zanussi, Mattiussi, Pertini e Flora di Pordenone, Torricelli di Maniago, Sarpi di San Vito, Isis Sacile e Brugnera, Pujati di Sacile, Isis Il Tagliamento di Spilimbergo, l'istituto comprensivo di Torre di Pordenone, l'istituto comprensivo di San Vito al Tagliamento e il Centro provinciale ostruzione adulti di Pordenone.
La rete ha scelto l'evocativo nome di 24/7 poiché ha interpretato il bando come un'opportunità per i giovani del territorio, sia in formazione regolare sia in cerca di occupazione in quanto non occupati né in formazione né in attività lavorativa. L'acronimo «24/7» sta per «24 ore al giorno e sette giorni su sette», perché la sfida del sistema scolastico sta non tanto nell'iperspecializzazione, ma nel formare uno studente in grado di interpretare e reinterpretare le professioni anche attraverso il potenziamento dei saperi non formali. Non si tratta di spazi ricreativi, ma di veri e propri laboratori diffusi nella provincia in cui rinnovare e ricostruire le professioni, sulla base della vocazione produttiva pordenonese, dal settore meccanico a quello del legno fino all'artigianale, passando attraverso lo sviluppo e il potenziamento delle tecnologie.
Il piano è stato ritenuto valido e vi hanno creduto e aderito l'Ufficio scolastico provinciale di Pordenone, Provincia, Comuni di Pordenone, Brugnera, Prata, Pasiano, Sacile, Maniago e San Vito, l'università di Udine, Consorzio universitario di Pordenone, Polo tecnologico, Polo formativo regionale, Camera di commercio e alcuni partner come Claber, Savio, Fondazione Opera Sacra Famiglia, Bcc di Pordenone e Unione undustriali.
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La rete ha scelto l'evocativo nome di 24/7 poiché ha interpretato il bando come un'opportunità per i giovani del territorio, sia in formazione regolare sia in cerca di occupazione in quanto non occupati né in formazione né in attività lavorativa. L'acronimo «24/7» sta per «24 ore al giorno e sette giorni su sette», perché la sfida del sistema scolastico sta non tanto nell'iperspecializzazione, ma nel formare uno studente in grado di interpretare e reinterpretare le professioni anche attraverso il potenziamento dei saperi non formali. Non si tratta di spazi ricreativi, ma di veri e propri laboratori diffusi nella provincia in cui rinnovare e ricostruire le professioni, sulla base della vocazione produttiva pordenonese, dal settore meccanico a quello del legno fino all'artigianale, passando attraverso lo sviluppo e il potenziamento delle tecnologie.
Il piano è stato ritenuto valido e vi hanno creduto e aderito l'Ufficio scolastico provinciale di Pordenone, Provincia, Comuni di Pordenone, Brugnera, Prata, Pasiano, Sacile, Maniago e San Vito, l'università di Udine, Consorzio universitario di Pordenone, Polo tecnologico, Polo formativo regionale, Camera di commercio e alcuni partner come Claber, Savio, Fondazione Opera Sacra Famiglia, Bcc di Pordenone e Unione undustriali.
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