Lo studio: il picco dei casi a marzo «La Dad non peggiora il rendimento»

Giovedì 8 Aprile 2021
Lo studio: il picco dei casi a marzo «La Dad non peggiora il rendimento»
IN COMMISSIONE
TRIESTE Una percentuale significativa di istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia non ha constatato differenze nella valutazione degli apprendimenti tra il primo periodo dell'anno 2019-20, quando ancora non eravamo alle prese con la pandemia, e il 2020-21, caratterizzato invece dalla forzata convivenza tra didattica in presenza e a distanza. È questo uno dei dati più interessanti emersi nel corso dell'audizione di Daniela Beltrame, direttrice dell'Ufficio scolastico regionale (Usr), in VI Commissione. Nel dettaglio, non ha riscontrato differenze il 39,05% delle scuole primarie, il 60,95% delle medie e il 48,28% delle superiori, e nell'ambito delle scuole secondarie di secondo grado il 22,41% degli istituti ha indicato persino un miglioramento nelle valutazioni degli studenti. «È stato il nostro Ufficio a condurre questo monitoraggio - ha spiegato Beltrame ai commissari - . I dati fanno riferimento al periodo dal 1. al 15 febbraio e provengono da quasi tutti gli istituti, 165 su 167. Molte scuole - ha aggiunto - considerano la didattica digitale integrata come un'alternativa, perché ha consentito il potenziamento delle dotazioni tecnologiche e spinto i docenti a innovare le metodologie. Ma ovviamente sono emerse anche criticità, come la mancanza del contatto diretto tra alunni e insegnanti, patito in particolare dagli alunni più fragili. Bisognerebbe continuare a investire in infrastrutture di rete, per le scuole ma anche per le famiglie». Di parere contrario Ilaria Dal Zovo (M5s): «La didattica a distanza comporta una serie di disagi. Sarebbe stato utile ascoltare anche i dirigenti territoriali e non ci è parso corretto che Beltrame si sia auto-assegnata il ruolo di portavoce unica».
Quanto all'andamento dei contagi - un altro dei temi proposti da Chiara Da Giau del Pd nella sua richiesta di audizione - , Beltrame ha fatto riferimento ai dati del Ministero, unico titolare dell'indagine, che ha rilevato in Fvg un picco di positivi in ambiente scolastico nel periodo 8-20 marzo.
«Sul tema scuola, a fronte della fase di pandemia, abbiamo messo in campo tutte le misure, le competenze e le risorse a disposizione della Regione, intervenendo a tutela della salute di tutti e non solo dei ragazzi solo quando le evidenze sanitarie lo imponevano». Lo ha affermato l'assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen. Ha ricordato che «le due sole ordinanze regionali restrittive sulla scuola sono state emanate in lieve anticipo rispetto al passaggio del Fvg dalla zona gialla a quella arancione a gennaio e dalla zona arancione a quella rossa a marzo, in tempi poco antecedenti ai picchi di contagio, dal quale purtroppo la scuola non è esente, come è stato dimostrato».
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