LA TROVATA
PORDENONE Passaggio all'elettrico, i tempi non sono ancora maturi.

Martedì 21 Maggio 2019
LA TROVATA
PORDENONE Passaggio all'elettrico, i tempi non sono ancora maturi. Ma esistono metodi all'avanguardia per ridurre i consumi anche senza rivoluzionare il parco macchine, quindi - detto in soldoni - senza spendere milioni di euro. Ed è la strada che vuole percorrere Atap per rimanere al passo coi tempi nonostante la ritrosia al passaggio al sistema di alimentazione ibrido dei mezzi pubblici, dettata quasi solamente da ragioni economiche.
LA DECISIONE
Narciso Gaspardo, presidente di Atap, è tirato per la giacchetta. Tutti gli chiedono come fare a risparmiare carburante pur essendo una partecipata milionaria, che muove migliaia di passeggeri e assicura il trasporto pubblico in provincia. E la risposta stavolta sorprende, perché non riguarda la sostituzione dei mezzi, opera che richiederebbe un investimento da diverse decine di milioni di euro e che al momento non è nei programmi dell'azienda partecipata, bensì un approccio innovativo, basato sulla formazione degli autisti.
All'interno di Atap, infatti, è in atto un cambio di strategia, che punta a due obiettivi: la riduzione dei consumi di carburante e il risparmio interno. Si tratta di un'operazione non facile, che però affronta la materia da un altro punto di vista. Non si parla infatti di sostituire i mezzi a disposizione di Atap con autobus ibridi o elettrici, ma di istruire gli autisti per indirizzarli verso un nuovo stile di guida. Ne parla oggi il presidente di Atap, Narciso Gaspardo: «Il nostro sito virtuale - spiega - è la flotta che abbiamo a disposizione. Mentre per quanto riguarda i siti fisici stiamo pensando all'installazione di sistemi a basso consumo, per quanto riguarda i siti virtuali stiamo seguendo un'altra linea, che consiste nella formazione degli autisti, che dovranno cambiare il loro stile di guida in modo tale da ridurre di molto i consumi energetici».
Atap ha in mano i dati di uno studio che riguarda proprio il trasporto pubblico, e che dimostra come il comportamento degli autisti possa incidere sui consumi prodotti dagli autobus.
L'IDEA
«La strada tracciata - spiega ancora Gaspardo - è quella dei sistemi intelligenti di guida». Niente a che vedere con cruscotti e centraline, perché il cambiamento di rotta - a Pordenone - sarà tutto sulle spalle dei dipendenti di Atap che guidano ogni giorno i pullman. «L'idea - prosegue Gaspardo - è di far cambiare agli autisti il modo di guidare. Con dei corsi ad hoc e una formazione continua, potranno contribuire a risparmiare carburante e a favorire una svolta interna all'azienda di trasporti». La rivoluzione sarà varata nella seconda metà dell'anno in corso, e prevederà una nuova campagna di formazione che vedrà coinvolti gli autisti di Atap. Al momento, infatti, la transizione verso l'elettrico o il sistema ibrido risulta troppo costosa. A pesare sono gli oneri che riguarderebbero la manutenzione dei veicoli. Meglio quindi affidarsi agli autisti, che nel dettaglio dovranno imparare come accelerare e frenare secondo le nuove direttive. «Secondo gli studi di cui siamo in possesso - conclude Gaspardo - il risparmio generato dai sistemi intelligenti di guida può essere importante». Paragonabile quindi alla rivoluzione che consisterebbe nel passaggio all'elettrico, al bio-diesel oppure all'alimentazione ibrida. Con una differenza: a cambiare non saranno i mezzi, ma il modo di guidare degli autisti che ogni giorno trasportano migliaia di persone in città e in provincia.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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