LA POLEMICA
TRIESTE Università di Udine penalizzata dallo sbilanciamento

Giovedì 12 Settembre 2019
LA POLEMICA TRIESTE Università di Udine penalizzata dallo sbilanciamento
LA POLEMICA
TRIESTE Università di Udine penalizzata dallo sbilanciamento dei finanziamenti nazionali causa una normativa approvata (la legge 537 del 1993 che istituiva il budget unico di finanziamento) quando ancora l'ateneo friulano era in pieno sviluppo. È quanto ha segnalato ieri in Sesta commissione del Consiglio regionale il Rettore Alberto Felice De Toni nell'ambito della sua relazione di fine mandato (terminerà a fine mese).
Entrando nel dettaglio dei numeri, gli interventi perequativi inseriti in Friuli Venezia Giulia con la legge regionale 2 del 2011 non sono riusciti a colmare il divario: a parità di studenti, il Fondo per il finanziamento ordinario stanzia circa 40 milioni in più per l'Università di Trento e circa 14 milioni in più per quella di Trieste.
Ma l'ateneo friulano è in crescita sia per attrattività che qualità dei percorsi formativi e per numero di studenti (+11,2% negli ultimi cinque anni): sono finanziate azioni fino al 2020 con risorse autogenerate per oltre 21 milioni di euro. La comunità universitaria conta oltre 15mila studenti, quasi 600 tra docenti e ricercatori e circa 500 tra tecnici e amministrativi. I corsi di laurea triennale sono 37, quelli di laurea magistrale 36 e tre a ciclo unico. Ed ancora una scuola superiore, 15 dottorati di ricerca, 31 scuole di specializzazione, 16 master universitari e quattro corsi di perfezionamento.
LE REAZIONI
«Le scelte dell'ateneo che hanno coinvolto il territorio pordenonese sono state importanti e oculate: i 1500 studenti pordenonesi iscritti sono un chiaro indice di gradimento commenta Simone Polesello (Lega) ma l'ateneo friulano sconta da un quarto di secolo un pesante sotto finanziamento strutturale, dovrebbe ricevere 30 milioni in più all'anno».
Dunque aggiunge il consigliere regionale pordenonese: «La Regione ha riconosciuto la necessità di interventi perequativi nel 2011 ma si è risolto con un finanziamento una tantum di 300mila euro nel 2017», quindi «raccogliamo la sfida di assicurare i presupposti per consentire all'ateneo di affrontare il futuro con fiducia e di crescere in modo adeguato, non mancheranno sollecitazioni al Governo affinchè garantisca un trattamento adeguato al suo valore».
A definire «inaccettabile» il sottofinanziamento è Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia): «È tempo che la Giunta regionale pretenda dal Governo statale una soluzione rapida e definitiva di un problema di massima importanza».
Secondo un altro consigliere regionale pordenonese, Alessandro Basso (FdI): «Saremo sentinelle affinché il Governo lavori a favore delle Università come quelle di Udine che ottengono risultati eccellenti e dimostrano nel bilancio sociale oculata attenzione agli investimenti».
REGIONALIZZAZIONE
A fare il punto sul percorso di regionalizzazione dell'istruzione non universitaria è stato l'assessore Alessia Rosolen riferendo, come anticipato dal Gazzettino, di aver già scritto al ministero chiedendo un incontro.
La prossima riunione della Commissione paritetica è intanto fissata per il 18 settembre prossimo.
Commenta infine Mauro Capozzella (M5s): «Lo scenario di interlocuzione con il Governo è radicalmente cambiato, prima c'era un ministro amico da cui però non è stato ottenuto nulla. L'assessore ci ha portato all'attenzione un regionalismo soft fondato sul plurilinguismo e un'azione di intervento nei programmi scolastici degli istituti superiori».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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