LA MISURA
PORDENONE È ancora in misura di sicurezza la 25enne di Pordenone

Mercoledì 15 Luglio 2020
LA MISURA
PORDENONE È ancora in misura di sicurezza la 25enne di Pordenone autrice, la scorsa estate, di una ventina di danneggiamenti di cassonetti in seguito a incendi. È stata sottoposta a perizia psichiatrica da parte del dottor Roberto Lezzi, la cui relazione è stata discussa ieri con la formula dell'incidente probatorio davanti al gip Monica Biasutti. Lo psichiatra ha sì evidenziato una parziale incapacità di intendere volere, ma ritiene che la giovane sia capace di stare in giudizio. Permanendo la pericolosità sociale, il Gip ha prorogato la libertà vigilata fino al settembre del prossimo anno. Si tornerà in aula a gennaio 2021 per un'ulteriore verifica. Il fascicolo è stato restituito alla Procura affinchè prosegua e chiuda le indagini.
Oltre che per la 24enne, indagata per danneggiamento seguito da incendio, per alcuni episodi sono state riscontrare responsabilità anche per due maghrebini di 35 e 40 anni. La giovane aveva creato allarme con le sue azioni. Aveva tenuto in scacco per diverse notti le forze dell'ordine e vigili del fuoco. I cassonetti incendiati si trovavano vicino ad abitazioni private o automobili che a loro volta potevano essere interessate dalle fiamme. Una volta accertata la pericolosità sociale, il Gip aveva preso provvedimenti.
La giovane, difesa dall'avvocato Silvio Albanese che ha seguito tutto il tormentato percorso della vicenda, ad agosto 2019, dopo aver bruciato l'ennesimo cassonetto, era stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio (tso) per sette giorni, prorogato di altri sette, visto che agiva in modo compulsivo e senza alcun controllo. Dopodichè il Gip aveva emesso la misura di sicurezza della libertà vigilata per un anno e l'obbligo di seguire il programma terapeutico residenziale. Le prescrizioni della libertà vigilata sono strutturate per permettere le cure della ragazza garantendo il percorso terapeutico. Quindi prima di tutto vi è l'obbligo di dimorare nella struttura comunitaria terapeutica, che il Dipartimento di salute mentale di Pordenone ha individuato a Faenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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