La fisarmonica di Leonardo torna a casa

Giovedì 13 Settembre 2018
La fisarmonica di Leonardo torna a casa
AZZANO
La fisarmonica di Leonardo da Vinci si può ammirare ad Azzano: un gioiello per le orecchie e per gli occhi. Lo strumento, che è protagonista della nuova edizione della manifestazione in corso di svolgimento Legno Vivo a Sacile, da lunedì sarà in esposizione da Biasin Musical Instruments. E infatti il proprietario di questo gioiello di artigianato è proprio Denis Biasin, il quale non solo la sa suonare ma è anche stato il promotore della realizzazione della fisarmonica, che fa parte della famiglia dell'organo, e oggi ne è il proprietario. «Un giorno conobbi il liutaio Buonoconto in una mostra di fisarmoniche e, venendo a conoscenza anche delle bozze di Leonardo da Vinci, sono come impazzito e ho pensato: questa bozza si deve realizzare. Sono prima di tutto un fisarmonicista e da sempre ho amato la storia degli strumenti», racconta Denis Biasin. Ci sono voluti 9 lunghi anni di lavoro al liutaio friulano Mario Buonoconto di Majano per costruire la fisarmonica così come l'aveva pensata Leonardo da Vinci, rimasta fino a quel momento sulla carta. Un lavoro adatto a Buonoconto, specializzato in strumenti antichi, nella ricostruzione iconografica di strumenti poco conosciuti (come l'arpa meccanica ricavata da un fregio della casa di Giorgione a Castelfranco Veneto) e appassionato costruttore della macchine di Leonardo. Ne ha avuto origine uno strumento perfettamente funzionante, realizzato sul progetto originale del genio del Rinascimento che anticipò di 300 anni la nascita della fisarmonica come la conosciamo oggi (nata nel 1829).
Mario Buonoconto ha seguìto la bozza di Leonardo, che era anche un abile suonatore di lira da braccio, e che aveva pensato, per rendere lo strumento portatile, di posizionare la tastiera di un organo in verticale ed di inserirci la caratteristica di funzionare con l'aria, con canne di legno leggero. Il tutto è contenuto in alcuni disegni tratti dal Fol. 76r. del Codice Madrid II che si trova nella Biblioteca Nacional de Madrid. Un'idea scritta quasi come promemoria, senza particolari costruttivi, che poteva dare adito dunque a molte interpretazioni. Solo un musicista spagnolo aveva fatto un tentativo diversi anni fa, ma con poca fortuna, realizzando un organ di papel. L'eccezionalità dello strumento realizzato da Buonoconto sta nel fatto di essere perfettamente funzionante e utilizzabile. E nel 2013, suonato da Massimo Tagliata (fisarmonicista di Biagio Antonacci), ha contribuito al successo di Quel secchione di Leonardo, canzone vincitrice dello Zecchino d'oro 2013 (ex equo con Due nonni innamorati). Attualmente ce ne sono una decina: tre sono esposte in mostre o musei (Museo della Fisarmonica di Castelfidardo, Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Biasin Concert Hall di Azzano Decimo), le altre sono in possesso di musicisti italiani e stranieri. «Dopo 300 ore di lavoro la fisarmonica era pronta, e funzionante, e io possiedo il secondo esemplare mai realizzato, che è il primo che si riesca a suonare perfettamente. Ricordo ancora l'emozione della prima volta che l'ho suonata: ha un suono angelico, che fa venire in mente il verso di certi uccelli simili ai fenicotteri che volavano sulle tombe e che compaiono in molte raffigurazioni; non ha i bassi e il suono fa tornare indietro al Cinquecento; è molto diverso da quelli che siamo abituati a sentire oggi» conclude Biasin.
Elisa Marini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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