IL GIRO DI VITE
PORDENONE Negozi etnici, arriva il giro di vite dell'amministrazione

Sabato 17 Agosto 2019
IL GIRO DI VITE
PORDENONE Negozi etnici, arriva il giro di vite dell'amministrazione comunale. Più controlli ma soprattutto una sinergia maggiore con l'Aas5, con la quale esiste già una proficua collaborazione. L'ultimo caso registrato in città, con il nuovo gestore della macelleria halal che mercoledì si è visto notificare la sospensione dell'attività di vendita della carne, in quanto erano evidenti le carenze igienico sanitarie riscontrate durante l'ispezione del giorno precedente, ha fatto alzare il livello di attenzione. «Le regole ci sono già - ha evidenziato l'assessore Emanuele Loperfido così come non mancano i controlli di chi ne ha le competenze. Da settembre, dal momento che con l'azienda sanitaria sono state già poste delle basi solide, avvieremo una serie di verifiche puntuali e dettagliate. Soprattutto laddove sono state segnalate problematiche di natura igienico-sanitaria. In questo comparto non sono ammissibili leggerezze o sottovalutazioni: ne va della sicurezza dei consumatori».
I CONTROLLI
Se da una parte i controlli ai negozi etnici verranno potenziati, dall'altra i gestori dovranno partecipare a specifici corsi: per la maggior parte degli esercenti e dei loro dipendenti si tratterà comunque di piccoli richiami e ripassi. Questo per non incappare, in caso di irregolarità, in provvedimenti che potrebbero sfociare in sanzioni e sospensioni dell'attività. «Attività specifica l'assessore al Commercio che raggiungeranno, in modo particolare, chi ha appena rilevato un negozio e che magari non ha maturato ancora una sufficienza esperienza nel settore. Sono cmunque poche le attività di stranieri nel campo della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari etnici che destano preoccupazione. Nel tempo la maggior parte dei commercianti si è messa in regola con le norme previste e le segue con scrupolo. A parte qualche episodio, per il quale è stato determinante e tempestivo l'intervento di polizia locale e azienda sanitaria, posso dire che la situazione è sotto controllo».
IL CENSIMENTO
Da settembre, inoltre, il Comune provvederà ad avviare un rapido censimento dei locali: il più recente risale a più di un anno e mezzo fa. Meno transigente si è dimostrato essere Alberto Marchiori, presidente di Ascom-Confcommercio del Friuli Occidentale: «Ritengo che chi non rispetta le leggi, che arriva da fuori e che pertanto dovrebbe essere ligio - attacca - debba chiudere i battenti. I nostri commercianti sono costantemente sottoposti a tutta una serie di controlli. Purtroppo esistono certi esercenti che non hanno nemmeno alba di cosa significhi tutelare la salute delle persone. Ecco: a loro non deve arrivare un provvedimento di chiusura momentaneo del locale ma un'ordinanza di chiusura definitiva». Marchiori parte da un presupposto: «Chi avvia o rileva un'attività, specie se ha a che fare con gli alimenti, deve avere un'accortezza unica. Corsi e incontri periodici vengono promossi dalla nostra associazione. Spetta al commerciante partecipare e a mettere in pratica quello che ha appreso. Per questo chiederò un rigore maggiore alle autorità competenti. Condivido sempre più la linea del questore di Pordenone, Marco Odorisio, nel non fare sconti a nessuno. Chi sbaglia deve pagare. E il conto, per quanto mi riguarda, deve essere salato».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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