VIGONZA
Ancora non è stato costruito ed è già il padiglione della

Giovedì 3 Ottobre 2019
VIGONZA
Ancora non è stato costruito ed è già il padiglione della discordia. Scaramucce in consiglio comunale tra il presidente Nunzio Tacchetto ed il consigliere di opposizione Massimiliano Cacco. A surriscaldare gli animi di una seduta fino a quel momento tranquilla, è stato l'annuncio dell'assessore ai Lavori pubblici Sebastiano Bugno dello stanziamento di 40 mila euro dell'avanzo per realizzare un padiglione all'interno della Città dei Ragazzi. «Un edificio che sarà realizzato in parte con il contributo del Comune ha detto Bugno e in parte in forma di autocostruzione. Sarà in grado di ospitare attività anche durante la stagione invernale e sarà completato tramite un progetto condiviso con soggetti privato. Il progetto parte dal 2011 con associazioni che operano da anni in quell'area: hanno fatto una proposta che l'amministrazione ha accolto». Il consigliere Antonino Stivanello ha eccepito che «essendo un'area comunale, e quindi pubblica, bisogna procedere attraverso un bando. Sono assolutamente contrario perché questa Città dei ragazzi in realtà è un'area per manifestazioni private. Il Comune non può agire in questo modo». Gli ha fatto eco il collega Cacco che ha obiettato che «non c'è nessuna progettualità. Si stanziano 40 mila euro senza sapere come verrà strutturata. O, meglio, lo sapete voi e a noi non volete dire di che si tratta. Chi sono questi soggetti terzi? Come verrà realizzato il padiglione? E come sarà gestito? Non c'è uno straccio di regolamento e questo avanzo di bilancio viene usato come bancomat per finanziare iniziative solo per tornaconto elettorale». È stato a questo punto che il presidente Tacchetto è sbottato. «Cerco di mantenere il mio ruolo, ma non ne posso più dell'ignoranza che sta strabordando. Che un consigliere di lunga esperienza come lei non sappia che esiste un regolamento, che esistono dei gestori, è vergognoso. Se invece lo sa, non deve dire le bugie perché inganna le persone. Voi avete un fantasma davanti: io non esito più. Sono il presidente del consiglio fino a quando avrò voglia di farlo. Ho sempre camminato dritto come mi hanno insegnato. All'ufficio cultura c'è il programma delle manifestazioni, i progetti, le opere fatte e quelle da fare. C'è tutto». «Lei presidente sta uscendo dal suo ruolo e fa comizi elettorali ogni volta», l'ha interrotto più volte Cacco. Prima della votazione il consigliere Stivanello ha abbandonato l'aula.
L.Lev.
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