Omicidio Piras, 30 mesi per la perizia falsificata

Venerdì 30 Maggio 2014
È il 19 luglio 2005: nella gioielleria di via Jeppelli ad Abano Terme irrompe un commando di quattro rapinatori. A sparare a Gianfranco Piras, titolare del negozio, fu il più alto, dopo che il gioielliere aveva fatto fuoco ferendo un altro rapinatore, Emanuele Crovi, che morirà poco dopo, abbandonato dai complici davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Piove di Sacco.
La vicenda giudiziaria per quel fatto di sangue è ancora in corso e per l'udienza del 14 luglio al Tribunale di Venezia è attesa la sentenza del processo per falsa perizia nei confronti del docente al Politecnico di Bari Giuseppe Mastronardi. Per il professore, accusato di aver falsificato una perizia nel processo d'appello per la rapina il pubblico ministero Carlotta Franceschetti ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi.
La perizia era stata disposta nel processo di secondo grado nei confronti di Fabiano Meneghetti, di Bovolenta e Fabrizio Panizzolo di Campolongo Maggiore (Ve), entrambi poi condannati all'ergastolo per omicidio volontario. In quell'occasione, era il 2009, il professore attestò che non vi era compatibilità tra le immagini del rapinatore che aveva sparato al gioielliere della città termale (riprese dalla telecamera di sicurezza) e una fotografia di Meneghetti. La perizia Mastronardi fu invece sconfessata nel secondo processo d'appello sulla base di una nuova perizia d'ufficio disposta dalla Corte e da una consulenza del Ris di Parma.
Per l'uccisione di Piras era stato condannato all'ergastolo anche Fabrizio Panizzolo, 39 anni, di Campolongo Maggiore.
Ieri, nell'udienza di fronte al giudice Odoardo Comez, l'avvocato Luigino Martellato ha chiesto un risarcimento di 70mila euro per ciascuno dei tre familiari della vittima.

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