LIMENA
«Avrei voluto scriverle tanti auguri amore mio nel giorno del suo

Martedì 20 Marzo 2018
LIMENA
«Avrei voluto scriverle tanti auguri amore mio nel giorno del suo compleanno, martedì prossimo, e leggere il mio post nel profilo Facebook creato in sua memoria. Invece anche questa possibilità mi è stata tolta all'improvviso e senza nessuna spiegazione. A molti può sembrare una stupidaggine, ma per chi sopravvive alla perdita di un figlio anche questi piccoli gesti fanno stare a galla. Mi viene da pensare che a qualcuno dia fastidio l'amore che ho per mia figlia e che non esito a gridare anche via social». Ad ottobre dell'anno scorso Consuelo Zoja, mamma di Jessica Tellatin, non ha più potuto accedere al profilo Facebook della figlia, morta un anno e mezzo fa a 26 anni per una malattia. La segnalazione che si trattava del profilo di un utente deceduto ha dato il via alla chiusura: account e password, condivisi a suo tempo con la figlia Jessica, non sono stati più accettati e in automatico, senza alcuna comunicazione, è stato generato il profilo in memoria di Jessica Tellatin. Oggi, a distanza di cinque mesi, è stato chiuso anche questo profilo dove la mamma e le persone care potevano lasciare un messaggio o postare una foto. «L'ultimo messaggio glielo ho lasciato il 28 febbraio racconta la mamma - poi non c'è stata più alcuna possibilità di visualizzarlo: il contenuto di quella pagina non è più disponile. E per fortuna che dopo l'esperienza di ottobre avevo salvato tutte le foto che in questi anni Jessica aveva postato, altrimenti sarei impazzita all'idea di averle perse per sempre. Domenica con mio nipote abbiamo cercato di contattare l'assistenza di Facebook per capire cosa era successo, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta». «È un dolore che si rinnova - ha continuato la donna già ad ottobre non poter più entrare nel profilo di Jessica è stata una pugnalata: era un modo per tornare indietro nel tempo, per rivederla, anche se virtualmente. Di rileggere i post e i commenti che aveva scritto, di leggere le notifiche e i messaggi che ancora le venivano lasciati dagli amici». Dopo diversi tentativi andati a vuoto per riavere il profilo social della figlia la donna si è rassegnata e ha accettato quello che si era generato. «Non potevo condividere foto e messaggi conclude la mamma ma continuare a scriverle. Io non so quale meccanismo si sia generato e perché anche questo profilo sia stato chiuso dopo solo cinque mesi. E se il motivo è una segnalazione mi domando chi può averla fatta: non stiamo certo parlando di immagini o messaggi che possono urtare la sensibilità di qualcuno, ma del ricordo di una ragazza che fino all'ultimo ha portato avanti i suoi sogni».
Barbara Turetta
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