«Lasciateci lavorare nel fine settimana»

Mercoledì 12 Maggio 2021
LA CATEGORIA
PADOVA Suona la sirena e si abbassano le serrande dei negozi. Al centro commerciale Giotto di via Venezia, il primo nel suo genere costruito a Padova nel 1989, i pochi clienti presenti si guardano attorno. «Possibile che il centro chiuda alle 11 del mattino?». Non esattamente. È la protesta dei negozi dei centri commerciali, promossa da Ascom Confcommercio in tutta Italia, contro le chiusure il sabato e la domenica. Dopo una decina di minuti le saracinesche tornano su e lo shopping può riprendere normalmente. «Il paradosso è che le grandi strutture monomarca possono restare aperte sottolinea Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Ascom Padova Ci chiediamo, non è forse la stessa cosa? E poi è anche un problema di concorrenza sleale, senza contare che Amazon consegna anche la domenica. Ci sono 40 centri commerciali in Veneto con duemila punti vendita e 5 mila persone interessate dalle chiusure nel weekend perché lavorano a chiamata». Iniziativa identica, con serrande abbassate, luci abbassate e musica spenta, anche alle Centurie di San Giorgio delle Pertiche.
L'OCCUPAZIONE
Queste persone potrebbero seriamente rischiare il posto di lavoro nel caso in cui il blocco dei licenziamenti venisse tolto e le chiusure proseguissero. «È un errore, infatti, credere che sia una battaglia solo degli imprenditori dice Capitanio Le commesse che stazionano davanti alle serrande abbassate sono la testimonianza più vera di una preoccupazione per il mantenimento di un posto di lavoro che se per loro è in bilico, non esiste già più per le migliaia di lavoratori a chiamata che si esplicava proprio nei weekend».
LE VOCI
Di fronte alla serranda abbassata della Premiata Erboristeria Veneta c'è Valentina, giovane erborista. «C'è stato un grosso calo, poi ora la gente è più attenta a spendere soldi. Queste chiusure proprio non le capisco dice con voce decisa Venire qui è più sicuro che andare in centro, si mettono delle persone di fronte alle porte di entrata e uscita che controllino gli accessi a numero limitato. Due escono e due entrano, semplice». L'erboristeria fa parte di quelle categorie di negozi come le farmacie o le edicole che anche se si trovano nei centri commerciali possono restare aperti anche nel fine settimana. «Potremmo ma facciamo solo il sabato mattina spiega Valentina Dato che tutti gli altri negozi sono chiusi c'è molta meno gente di quella che potrebbe esserci. La nostra fortuna è di essere vicino al supermercato e il sabato mattina c'è il giro di quelle persone che vanno a fare la spesa. Ma non ci conviene tenere aperto tutto il giorno».
Anche le serrande di Oviesse si abbassano a metà in segno di adesione alla protesta. E il negozio della stessa catena di abbigliamento di via San Fermo in centro alle 11 ha spento le casse per tre minuti in segno di solidarietà con il punto vendita del centro Giotto. «La situazione sta diventando insostenibile dice l'Area manager, Fabio Piccione Il weekend ha sempre inciso in maniera importante e queste chiusure creano disagi per l'occupazione e difficoltà di investimento, quindi di sviluppo. Abbiamo effettuato acquisti più mirati per quanto riguarda la merce ma non si può andare avanti così».
I DANNI
Il sabato è il giorno che più manca, soprattutto ora che avvicinandosi la bella stagione le persone la domenica preferiscono qualche gita fuori porta allo shopping. «Il sabato è la giornata più importante della settimana, è fondamentale conferma Barbara, commessa del Civetta Fashion Non è vero che se si chiude il weekend la gente viene il venerdì perché deve lavorare. E questo ha avuto dei riflessi anche su di noi tra orari ridotti e cassa integrazione. Il calo di flusso di persone si è visto, è palese ma è anche normale: se una persona da lunedì al venerdì lavora, quando dovrebbe venire a fare spese se non sabato e domenica?». La richiesta di Confcommercio e dei negozianti dei centri commerciali indirizzata al governo è di rivedere il sistema delle chiusure nel fine settimana, anche imponendo delle regole di contingentamento dei clienti ma per lo meno di permettere l'apertura sabato e domenica. «La speranza riprende Capitanio - è quella di poter avere risposte certe».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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