LA PROTESTA
PADOVA «Ma perché si fa un gran parlare della pista ciclopedonale

Martedì 24 Aprile 2018
LA PROTESTA PADOVA «Ma perché si fa un gran parlare della pista ciclopedonale
LA PROTESTA
PADOVA «Ma perché si fa un gran parlare della pista ciclopedonale che sparirà da via Sografi e del fatto che il tram lambirà il parco Iris, come se fosse uno scempio e non si parla mai dei 900 metri che farà dentro Voltabarozzo a un centimetro dalle case?» Liliana Gori è la portavoce del Comitato No rotaie e se il piano messo a punto dalla Net engineering sarà confermato dal Comune il tram arriverà dal ponte Scaricatore e scenderà su via Zeno, via Michiel e via Zacco. «Basta guardare il video che ha realizzato Marco Furno e messo su You tube per capire come distruggerà una ciclopedonale che serve centinaia di famiglie e sopratutto non le farà più uscire di casa, visto quanto è stretta la sede stradale».
«Ma noi non ci arrenderenmo, gliel'abbiamo detto al vicesindaco Lorenzoni, nei tre incontri che abbiamo avuto. Sono vie dove vivono molti professionisti. Sono sicura che arriveremo ai ricorsi collettivi».
«Del resto - continua - un giorno abbiamo portato a fare un sopralluogo la consigliera comunale Daniela Ruffini, di Coalizione, che è rimasta impressionata. E comunque sempre per via che qui abitano dei professionisti, abbiamo preso anche la misura esatta degli spazi. Chiediamo quindi un ripensamento sul percorso e se proprio la vogliono fare, questa linea, che si fermi prima del ponte, così risparmiano anche i soldi per farne uno parallelo. Diversamente noi saremo costretti in casa per cinque anni per i lavori e poi condannati, dal momento che una rotaia non si può spostare».
Lo studio della Net che il vicesindaco Lorenzoni sta per rendere noto avrebbe preferito il percorso da via Giustiniani per via Sografi, entrando nella ciclopedonale e lambendo il parco Iris fino ad arrivare al ponte. Le alternative, via Facciolati e via Crescini impatterebbero di più sull'ambiente e sul traffico e costano di più. Via Facciolati è caduta perché avrebbe avuto senso solo se il tram passava dentro l'ospedale e poi per Pontecorvo. Ma l'amministrazione ha cambiato idea. Infine il mezzo. Si parla di un mezzo evoluzione del tram attuale su monorotaia. E la soluzione migliore è nella via indicata da Lorenzoni: un tram elettrico a quattro carrozze, lungo 32 metri e con una capienza di 250 passeggeri. Mentre il bus elettrico al massimo è lungo 18 metri e può caricare 120 passeggeri.
M.G.
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