Emozione e sorpresa: il debutto di Giotto

Lunedì 26 Luglio 2021
L'AFFLUSSO
PADOVA «Abbiamo sempre preferito il turismo locale, passare le vacanze in Italia. La pandemia l'ha resa una cosa ormai normale, ma permette davvero di scoprire bellezze incredibili che spesso abbiamo sotto gli occhi senza rendercene conto. Padova è stata davvero una sorpresa. Trovarsi immersi nell'atmosfera della cappella degli Scrovegni o sotto l'enorme volta del palazzo della Ragione vale da solo il viaggio». Hanno trent'anni, vengono dall'Umbria e dalla Liguria e hanno scelto la città del Santo per trascorrere le ferie. Nicolò e Chiara due dei moltissimi giovani che ieri hanno dedicato la giornata a visitare i siti padovani appena entrati a far parte del patrimonio Unesco. Perché se è vero che fra gli Scrovegni, palazzo della Ragione e gli altri luoghi ora riconosciuti patrimonio dell'umanità, c'erano visitatori di ogni età, è altrettanto vero che a saltare all'occhio erano soprattutto le presenze under 40.
LA NOVITÁ
«Avevamo già prenotato da tempo e ieri sera (sabato, ndr) quando è arrivata l'ufficialità eravamo già qui in città spiegano Andrea e Chiara, arrivati dalla provincia di Milano. Dopo la cappella degli Scrovegni e gli altri luoghi simbolo sicuramente ci perderemo per le strade della città per scoprirne anche gli angoli che non compaiono sulle guide turistiche. Siamo venuti dalla Lombardia per un breve viaggio, ne è decisamente valsa la pena. Sicuramente il riconoscimento Unesco renderà ancora migliore l'offerta che è già di altissimo livello». «Ero arrivata da Pescara per fare visita alla mia amica che vive a Treviso racconta Stefania, emozionatissima nell'ammirare la volta blu. Stamattina (ieri, ndr) quando mi ha fatto salire in auto e mi ha portata qui mi sono commossa. Non potevo credere di avere l'occasione di ammirare questa meraviglia».
IL FASCINO DELLA CULTURA
Anche a palazzo della Ragione il via vai, seppur rigidamente controllato, è stato continuo e, ancora una volta, tra le famiglie e le piccole comitive spiccavano i tanti giovani. «Vogliamo vedere tutto il possibile. Certamente dedicheremo qualche ora anche all'orto botanico di cui abbiamo sentito tanto parlare. Dopo tutto, il giardino è già patrimonio Unesco da tempo spiegano Chiara e Nicolò, lei umbra e lui ligure. Padova davvero non ha nulla da invidiare alle città d'arte che sono più note dal punto di vista turistico. Per questo il riconoscimento non potrà che essere utile».
Tra volte e saloni, costante ma discreta è la presenza degli addetti ai controlli e delle guide. Basta chiedere la più piccola informazione per vedersi aprire davanti un infinito mondo in cui storia, cultura, politica si intrecciano attraverso le parole appassionate di chi ha fatto della storia dei monumenti padovani una vocazione di vita. «Già il palazzo è qualcosa di spettacolare. Dall'esterno non si immagina il senso di grandezza che poi esprime il salone interno racconta Eugenio Frari, arrivato con la famiglia dall'Emilia Romagna per una gita in giornata. Ci siamo fatti spiegare le simbologie degli affreschi, le mille curiosità e le epoche attraverso cui il palazzo è diventato ciò che è oggi. Anche i miei figli erano a bocca aperta grazie alla passione con cui ci è stato spiegato tutto, è proprio un mondo da scoprire. Basta davvero poco per appassionarsi alla cultura, Padova da questo punto di vista non ci ha delusi».
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci