Dagli alberghi ai ristoranti: il Green caos della vigilia

Giovedì 5 Agosto 2021
Dagli alberghi ai ristoranti: il Green caos della vigilia
IL DECRETO
PADOVA Un decreto di 22 pagine, ma anche un lunghissimo elenco di aspetti non chiariti. Per molti addetti ai lavori il vero problema sta proprio qui: nelle regole non ancora spiegate. Federalberghi Terme alza la voce con il suo presidente Emanuele Boaretto mentre l'Appe arriva addirittura a mandare una lettera colma di quesiti al prefetto. Le due associazioni trattano temi diversi ma con lo stesso concetto di fondo: domani scatterà l'obbligo del certificato verde per entrare in molte attività ma i titolari si trovano di fronte ad un'enorme confusione. Dai baristi ai ristoratori, dagli albergatori ai gestori delle piscine: per loro il giorno della vigilia è il giorno del Green caos.
I LOCALI
Partiamo proprio dall'Appe, associazione dei pubblici esercizi. Da domani sarà necessario il Green pass per stare seduti all'interno dei locali e ieri il presidente Erminio Alajmo ha spedito una lettera al nuovo prefetto Raffaele Grassi. Primo quesito: «Si intende consumo all'aperto anche quello nelle aree con soffitto ma con almeno tre lati completamenti aperti oppure con pareti scorrevoli aperte almeno al 50%?». Non è un dettaglio di poco conto, per chi ha un'attività con queste caratteristiche e non sa ancora se potrà ospitare clienti senza Green pass.
Secondo interrogativo: «Cosa accade se arriva all'improvviso un temporale o un forte vento che impediscono di proseguire il servizio all'aperto? Pensiamo al fuggi-fuggi all'interno dei locali: se fosse necessario per tutti il Green pass la situazione diverrebbe ingestibile». E poi ecco un'altra domanda: «Se un cliente inizia la consumazione in piedi al tavolino del bar e poi decide autonomamente di sedersi?».
C'è anche un ultimo nodo: «Stiamo ricevendo - sottolinea Alajmo - diverse segnalazioni di esercenti che non dispongono di smartphone o, pur possedendolo, non è aggiornato alla versione adatta per l'installazione dell'app VerificaC19, oppure non sono in grado di utilizzarla. Come devono fare?».
Per la gestione degli imprevisti dettati dal maltempo è probabile che il Viminale inviti le forze dell'ordine al buon senso valutando ogni situazione caso per caso. Quello delle verifiche dei Green pass senza dispositivi digitali adeguati è invece un nodo tutt'ora irrisolto.
IL TURISMO
Dai locali agli hotel. Parla di «molti dubbi irrisolti» anche l'architetto Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto. «Se da un lato gli hotel sono stati esentati finora da questo tipo di obbligo - osserva Boaretto - nei centri termali si è tenuti ad esibire la certificazione verde. E le nostre strutture si trovano in una situazione ambigua. Noi non siamo titolari di semplici camere: gestiamo strutture con ristoranti, piscine al coperto, palestre e che talvolta organizzano piccoli eventi da quelli museali ai concerti. Il decreto ci pone in una situazione ambigua in cui sebbene siamo hotel, siamo tenuti a chiedere a tutti la documentazione».
Questa è la premessa, poi c'è l'esempio pratico: «Se una persona entrasse da noi solo per dormire, facendo colazione nella terrazza del ristorante e trascorrendo la giornata nelle piscine esterne, sarebbero condizioni tali da liberarla dall'obbligo? Sono domande come questa alle quali siamo chiamati tutti i giorni a rispondere alla nostra clientela. Domanda che evidenziano i buchi normativi della questione. A tutto ciò, si somma il fatto che ad oggi ancora non siano state disciplinate le prestazioni sanitarie che vengono svolte all'interno degli hotel, sempre garantite anche in pieno lockdown.
Federalberghi Terme non è contraria alla norma in sé, bensì «alla sua applicazione confusa, perché queste insicurezze ci mettono in difficoltà». La chiosa di Boaretto è comunque positiva: «Il nostro impegno sarà massimo, affinché i nostri ospiti vivano un'esperienza di vacanza termale di eccellenza, come sempre».
I DISTRIBUTORI
Tutte le categorie sono in fibrillazione e lo si capisce bene anche da questa nota di Mariano Peraro, presidente della Federazione benzinai affiliata a Confesercenti. Peraro ricorda «le difficoltà per le attività di pubblico esercizio presenti nella rete carburanti, dove pochi addetti devono supplire a tante diverse funzioni». E poi invoca: «Il lavoro di verifica sul Green Pass non deve diventare il colpo di grazia». Mentre le categorie protestano, le lancette scorrono: tra meno di 24 ore il decreto sarà in vigore.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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