Arrivano i ristori-bis per 14 mila imprese

Lunedì 21 Giugno 2021
LA SITUAZIONE
PADOVA «Piuttosto che niente, meglio piuttosto». Il vecchio detto torna di moda tra baristi, ristoratori e negozianti che si apprestano a ricevere i nuovi aiuti del governo. «Sono briciole, ma saranno comunque utili» è il commento più diffuso tra gli imprenditori che in questi giorni attendono di vedere il bonifico del decreto Ristori-bis. Le attività interessate sono 14 mila, il 65% delle imprese totali. I soldi sono destinati a chi ha registrato perdite sul fatturato superiori al 30% e la media è di 3.500 euro per attività. I contributi saranno utili soprattutto per pagare affitti e fornitori.
I NUMERI
In tutta la provincia di Padova sono iscritti alla Camera di Commercio tremila locali, diecimila negozi e altre diecimila aziende di servizi. I ristori di aprile avevano interessato il 45% delle imprese totali (quindi poco più di 10 mila) mentre ora i nuovi aiuti sono per il 60%.
L'ampliamento della platea è dettato dal fatto che è cambiato il metodo di calcolo. Mentre i ristori di aprile erano basati sul confronto tra l'anno solare 2020 e l'anno solare 2019, questa volta il meccanismo prende in considerazione il cosiddetto anno mobile. Viene confrontato il fatturato tra il 1 aprile 2019 e il 31 marzo 2020 con il fatturato registrato tra il 1 aprile 2020 e il 31 marzo 2021. Le aziende che hanno accusato importanti perdite, dunque, sono di più. Le somme attese sono simili a quelle già ricevute due mesi fa: la maggior parte dei negozi va dai duemila a seimila euro di ristoro, per i locali la media è di 3.500 euro.
LA CATEGORIA
Confesercenti nelle ultime settimane ha presentato 600 pratiche per conto dei propri associati e ora a fare il punto della situazione è Simone Baliello, responsabile fiscale dell'associazione. «I nostri tecnici fiscali stanno verificando le situazioni di tutti i nostri associati, aggiornando i calcoli e verificando chi rientra nel decreto Sostegni bis: in linea di massima, possiamo direi che la platea si allarga all'incirca di un 15% - conferma l'esperto - Il decreto, unitamente al decreto Riaperture, segna finalmente il passo verso la fase della ripresa. Ci vorrà del tempo e purtroppo non sarà semplice: l'economia piano piano ripartirà, ma dovrà fare i conti con chi nel frattempo non ce l'ha fatta o sta lottando per non chiudere. Ecco perché è importante che le misure previste vengano applicate nell'immediatezza e che si dia ossigeno a chi ne ha bisogno».
I PUBBLICI ESERCIZI
A ricevere i ristori saranno soprattutto i pubblici esercizi, quelli falcidiati dai periodi più lunghi di chiusura. Se gli aiuti arriveranno al 60% delle imprese totali tra locali e negozi, infatti, la percentuale sale al 75% se prendiamo in considerazione solo i locali. Significa che tre ristoratori su quattro riceveranno il bonifico.
«Premesso che tutto aiuta e quindi ben vengano questi ristori - commenta il segretario dell'Appe Filippo Segato - va detto che questi aiuti avrebbero dovuto arrivare ben prima, a gennaio, quando le attività erano rimaste chiuse. Ora in ogni caso i soldi potranno aiutare la ripartenza. Saranno utili per pagare gli affitti, visto che un'attività su due ha questo problema, ma serviranno anche per pagare i fornitori e tornare a riempire frigoriferi e banconi. Anche perché i pagamenti a 30 o 60 giorni sono quasi una rarità, ora quasi tutti chiedono il pagamento alla consegna della merce. E quindi serve liquidità».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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