«Allia pronto a sciogliere nell'acido i rivali»

Martedì 10 Ottobre 2017
«Allia pronto a sciogliere nell'acido i rivali»
BAGNOLI
L'imprenditore Benedetto Allia, in carcere per omicidio e tentato omicidio, quel sabato mattina del 23 settembre voleva uccidere i due rivali e scioglierli nell'acido. Quest'ultima nuova ipotesi investigativa è emersa nella giornata di sabato, quando i carabinieri del Ris hanno effettuato un sopralluogo nel capannone della ditta L.B. di via Sesta Strada a Bagnoli dove il 28enne di Monselice, originario di Catania, ha fatto fuoco con il suo fucile a canne mozze rubato nel 2015 a Stanghella. Gli uomini dell'Arma, coordinati dal sostituto procuratore Maria D'Arpa, hanno trovato ancora tracce di trascinamento di un corpo. Per gli inquirenti Allia ha premuto tre volte il grilletto. La prima rosa di pallini si è conficcata in una porta. La seconda ha preso in pieno il 38enne Francesco Mazzei, originario di Papanice nel crotonese, uccidendolo, e la terza ha ferito alla spalla il marocchino di 29 anni Yassine Lemfaddel nato a Taurianova in provincia di Reggio Calabria. Allia, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ha trascinato il cadavere di Mazzei accanto a un bidone pieno di solventi. Per gli investigatori il giovane imprenditore voleva, una volta eliminati entrambi a colpi di fucile, scioglierli nell'acido. Per i carabinieri Benedetto Allia stava aspettando, armato, il marocchino Lemfaddel (indagato per lesioni personali per avere ferito con un coltello Allia) e Mazzei. Anzi gli inquirenti sono convinti che Mazzei, con precedenti per furto, danneggiamento e maltrattamenti in famiglia, sia arrivato appositamente dalla Germania per incontrare Allia insieme all'amico marocchino. La famiglia di Mazzei, sentita dagli investigatori, ha dichiarato che Francesco, cuoco in un ristorante, era sceso in Italia per andare a Verona a trovare il figlio di 16 anni e solo dopo si è spostato a Bagnoli. Ma anche in questo caso i carabinieri sembrano non credere a questa versione dei fatti. Gli inquirenti si stanno concentrando sul patrimonio della famiglia Allia. Il padre di Benedetto, Salvatore Allia in carcere per omicidio, da quando si è trasferito a Monselice si sarebbe costruito un impero. Sarebbe proprietario di case e terreni, mentre la fabbrica L.B., ancora secondo gli investigatori, sarebbe una sorta di paravento per gli affari della famiglia Allia.
Marco Aldighieri
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