Addio a Lotto, fu parroco del duomo a Montagnana

Domenica 28 Febbraio 2021
VITTIME
MONTAGNANA-SELVAZZANO Il Covid-19 pianta un'altra croce tra le fila del clero padovano, lasciando nello sconforto la comunità di Montagnana. Ieri notte è mancato don Pietro Lotto: aveva 91 anni e per trenta è stato arciprete del duomo di Santa Maria Assunta, di cui ha curato il restauro. Ma oltre a risistemare la chiesa di mattoni, don Pietro si è dedicato con amore anche a quella delle persone, con un'attenzione particolare agli anziani, ai malati e a chi è solo. Anche adesso, pur essendo in pensione da ormai quindici anni, continuava a svolgere un servizio importante, come penitenziere del duomo e cappellano della casa di riposo. Il sacerdote si è spento all'ospedale di Schiavonia, dove era stato trasferito da poco. Il contagio da Covid risale a un paio di settimane fa, quando il religioso era stato ricoverato all'ospedale di Rovigo per l'intervento a un piede. Positivo al tampone, era stato poi trasferito all'hospice di Montagnana ma l'aggravarsi delle complicazioni legate al virus ne ha reso necessario l'ingresso a Schiavonia. «Era sempre disponibile. Dove c'era bisogno, lui c'era», lo ricorda don Lucio Monetti, attuale arciprete. Originario di Salboro, don Lotto, viene ordinato sacerdote nel 1952 e subito inviato come prefetto in seminario minore per diventare poi vicerettore del collegio Barbarigo. Nel 1967 impugna le redini del collegio vescovile di Este (pro rettore prima e rettore poi) fino alla chiusura dell'istituto, nel 1975. L'anno successivo riceve l'incarico di parroco e arciprete di Montagnana. Appena arrivato nella cittadina della Bassa padovana si trova il duomo ferito dal terremoto del Friuli e deve provvedere al restauro e consolidamento dell'edificio. Poi è la volta del cantiere in occasione del 500° anniversario dalla fondazione del Duomo (1502-2002). Nel 2006 rinuncia alla parrocchia ma non al desiderio di rimanere nella città murata. Viene nominato quindi penitenziere del duomo e cappellano della casa di riposo. «Don Pietro ha guidato la nostra comunità con impegno, amore e autentico spirito di servizio afferma la sindaca Loredana Borghesan . Non si è mai risparmiato». Le esequie verranno celebrate martedì alle 15.30 nel duomo.
Covid anche nella canonica di Tencarola: due collaboratrici parrocchiali sono risultate positive e i sacerdoti sono in quarantena. Chiesa regolarmente aperta nella parrocchia di San Bartolomeo, ma le messe domenicali di oggi e quelle feriali dei prossimi giorni saranno celebrate dai sacerdoti del vicariato e della SMA, la Società Missioni Africane di Feriole. A loro ha chiesto ed ottenuto aiuto il parroco monsignor Luciano Danese, insieme al vicario don Fabio Bertin e a don Gonzalo, sacerdote ecuadoregno, che studia a Padova ed è ospite a Tencarola. Il Covid ha colpito dapprima una delle due signore che prestano servizio in parrocchia, con qualche linea di febbre, poi il virus ha manifestato i suoi effetti sulla seconda collaboratrice. I sacerdoti devono osservare un periodo di quarantena. «Stiamo bene, al momento, abbiamo eseguito in giornata il tampone molecolare», fa sapere al telefono il parroco don Luciano. Positivo anche il parroco di Anguillara don Giampaolo Assiso: anche in questo caso i sacerdoti del Vicariato del Conselvano assicurano la celebrazione delle messe, mentre il parroco guiderà dalla canonica via streaming il ritiro quaresimale nel pomeriggio.
Nicola Benvenuti
Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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