Gianni Zen: «I no sono la debolezza dei dirigenti»

Mercoledì 18 Ottobre 2017
IL PRESIDE
VICENZA Tutte le mattine, dalle 7.30 alle 9, la sua porta è aperta per accogliere chi desidera parlare con lui. Un modo per prevenire i contrasti e le tensioni. Perché se un genitore ha qualche problema o dubbio può facilmente raggiungerlo e confrontarsi. «Mi chiedono un appuntamento e poi mi trovo di fronte genitori che si sfogano e così faccio un po' il prete e un po' lo psicologo» sorride Gianni Zen, lo storico preside del liceo Brocchi di Bassano del Grappa, che certo non teme le responsabilità che stanno schiacciando molti dei suoi colleghi. Ha avuto il coraggio di oscurare le valutazioni, di accorciare l'orario delle ricreazioni e di denunciare il caso del docente del Sud che aveva firmato il contratto per poi presentare certificato medico prima ancora di prendere servizio. Tra il liceo e l'istituto agrario Parolini il dirigente scolastico si trova a gestire poco meno di tremila studenti.
A partire dal caso della torta, fino all'uso dei cellulari a scuola, Zen è un fermo sostenitore «che i divieti siano un boomerang». Rappresentano il senso di insicurezza dei presidi. «Sono sempre stato contrario ai divieti ed ho sempre affrontato i problemi con una responsabile partecipazione». Un modo per sopravvivere ed uscire indenni consapevole «che hanno scaricato sui presidi tantissime responsabilità, usandoli come dei capri espiatori».
I CONSIGLI
«Ogni volta che ci sono dei problemi mi confronto con gli interlocutori per cercare di risolverli, inoltre nella scuola è importante rendere trasparente la valutazione per evitare incomprensioni» dice Gianni Zen che illustra le contraddizioni in cui vive la scuola d'oggi. «Ci dicono di educare i giovani all'autonomia e alla responsabilità e poi ci obbligano a consegnarli ai genitori fino a quattordici anni». Ci sono poi le responsabilità sulla sicurezza scolastica. «Se avessimo percezione che un ambiente è pericoloso noi per primi lo chiuderemmo - spiega il preside - ma se rispettiamo le norme tutte le scuole prive del certificato di sicurezza antincendio non potrebbero essere usate». Tra i tanti divieti, che il preside contesta, c'è anche quella del cellulare. «Negarlo ai ragazzi d'oggi è un nonsenso, bisogna invece educarli ad un uso consapevole del cellulare». Così come considera una prevenzione, nei confronti di allergie e intolleranze, la decisione della collega, preside delle scuole della Valbrenta, di vietare le torte a scuole. «È in aumento la pressione dei genitori - spiega Zen - specie sul fronte educativo, nel senso che pensano che la scuola possa ricoprire anche il ruolo educativo che spetta loro. Ma una cosa è certa, la scuola non può prendere il posto dei genitori».
r.ian.
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