VIAGGIO MUSICALE
Un canto alla vita, una colorata giostra poliglotta che celebra

Martedì 22 Giugno 2021
VIAGGIO MUSICALE
Un canto alla vita, una colorata giostra poliglotta che celebra l'intreccio e la contaminazione fra i popoli. «Propongo al oubblico un viaggio attraverso la musica, un lungo viaggio spiega lei -: rappresenta 10 anni di vita in cui ho girato il mondo e raccolto molte cose». A prendere per mano il pubblico e ad accompagnarlo in questo viaggio è Tosca, artista eclettica riscoperta a Sanremo 2020 con il brano Ho amato tutto.
SUL PALCO
Stasera (21.15) sarà in concerto al Parco Europa Unita di Cervignano, per la stagione musicale di Euritmica, con l'anteprima nazionale dello spettacolo Morabeza, disco con cui ha vinto tra l'altro due Premi Tenco. E il viaggio, nei luoghi e nelle emozioni, comincia già dal titolo, che riprende una parola capoverdiana. «Morabeza è la nostalgia del passato prossimo racconta -, l'emozione che provi quando sei felice di stare vivendo una cosa e allo stesso momento sai che sarà difficile riviverla. E poi la coscienza della bellezza di un presente che apparterrà presto al passato e la certezza della nostalgia che si accompagnerà al ricordo. Se la saudade è la nostalgia mista a malinconia, la morabeza ha qualcosa in più di legato alla felicità: senti di vivere due cose, un inizio e una fine». In questi giorni, la cantante e musicista romana ha affidato a un video un saluto al pubblico friulano, citando, tra l'altro Pier Paolo Pasolini: «Una figura con cui sento di avere un legame prima di tutto di approccio alle arti in generale. È un artista che ha abbracciato il cinema, il teatro, la musica: è questo il motivo per cui gli abbiamo intestato l'Officina Pasolini a Roma, dove queste tre arti interagiscono tra di loro. E poi mi piace il suo essere contro l'omologazione, contro tutto quello che era e che è previsto. Per quanto mi riguarda personalmente continua -, amo molto il suo essere dalla parte dei perdenti, perché i perdenti in qualche maniera hanno la possibilità di riscatto. Tante cose di lui appartengono, a partire da questo suo essere anticonformista e legato alla semplicità dell'essere umano. Risaltava il suo non essere omologato alla società dell'apparenza perché aveva già intuito 50 anni fa che la televisione era il male e ci avrebbe fatto male e alla fine noi ci ritroviamo una politica televisiva, e addirittura dei governi televisivi. Tutto è diventato saperci fare e non saper fare».
DISTANZE
E questa distanza dalla società dell'apparenza, per Tosca è diventata ancora più importante durante l'esperienza mondiale della pandemia. «Penso che questo periodo osserva -, ci abbia lasciato l'opportunità di riflettere sul nostro modo di vivere: prima eravamo legati al correre, al sopravvivere, sembrava tutto un grande El Dorado. In realtà era un mondo allo sbando e chissà che non sia stato necessario un azzeramento sociale e umano per fermare la folle corsa verso la distruzione del pianeta, verso questa società dell'apparenza, del potere, dello status, delle donne sempre relegate al ruolo di orpello. Tutto questo mondo orrendo alla fine ha avuto una battuta d'arresto e ci ha costretti a guardarci: è una grande opportunità. Ora sta all'essere umano capire se ciò si tradurrà in un rendere unico il proprio passaggio terrestre, che non vuol dire necessariamente essere una persona potente, ricca e vincente, ma una persona appagata». Certo, quando una società va a tremila e si rallenta, viene lo scoramento. «Sì - sorride -, pensi di essere la rotellina più lenta. Bisogna però vedere se sei tu o l'altro modo a risultare inadeguato. Si corre, ma dove si va? La corsa più importante è quella di essere felici con quello che si ha. Tutto questo, la pandemia ce lo deve insegnare: a me ha insegnato che io non faccio parte della civiltà che dice che te ne frega, pensa a te, se sei perbene sei cretino. A un certo punto devi raggiungere una situazione armonica con quello che ti circonda, un po' come ai concerti: accordarti con quello che si sta attorno. Quando raggiungi l'accordo, la musica, l'armonia che trasmetti è buona».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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