Turismo, rebus tassa di soggiorno

Martedì 19 Gennaio 2021
Turismo, rebus tassa di soggiorno
LA PROTESTA
BELLUNO Cosa deciderà Palazzo Rosso sulla tassa di soggiorno degli alberghi del capoluogo, per quanto riguarda il 2021? Non si pagherà nei primi tre mesi, ma resta il rebus del resto dell'anno. Palazzo Rosso per ora non la cancellerà, ma fa sapere che tutto dipenderà da come si evolverà la situazione della pandemia. E così i titolari degli alberghi del capoluogo, nei preventivi da marzo in poi si vedono costretti ad inserirla.
GLI ALBERGHI
E non è un bel biglietto da visita, fanno presente i titolari degli alberghi del capoluogo (hotel Astor, hotel Cappello, hotel Carpenada, hotel Delle Alpi, hotel Europa Executive, hotel Mirella, hotel Ponte della Vittoria), che avanzano anche la richiesta che l'assessore al Turismo si faccia portavoce, in provincia, per un'applicazione uniforme della tassa. Attenzione, non chiedono che venga tolta la tassa di soggiorno, ma uniformata a livello provicniale. La concorrenza sleale tra comuni non si crea se, come in provincia di Trento e Bolzano, tutti i comuni applicano la stessa tassa, differenziandola solo per tipo di struttura. In provincia di Belluno c'è un'applicazione a macchia di leopardo e, ad oggi, si assiste anche a gruppi e aziende, che mandano lavoratori e clienti in una zona priva di tassa di soggiorno.
GLI AMMINISTRATORI
Sull'argomento il delegato provinciale al Turismo, Danilo De Toni fa sapere che si attiverà per discuterne, è convinto infatti che «la tassa soggiorno non grava sull'operatore turistico o chi affitta. Con la tassa di soggiorno, infatti, si sostengono uffici turistici oltre ad alle iniziative» ed eventi. Nel frattempo, proprio ieri, il consigliere comunale Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno Fratelli d'Italia) ha chiesto la convocazione della Commissione per parlare dell'argomento: «Nell'attuale momento storico dice - il settore turistico nazionale è stato purtroppo assai penalizzato da un vertiginoso calo delle presenze italiane e, soprattutto, straniere e, dunque, al di là del provvedimento tampone approvato all'unanimità nel corso del Consiglio comunale di Belluno del 21 dicembre scorso, ritengo indispensabile ragionare assieme su ogni ulteriore iniziativa utile a supportare un comparto così rilevante per l'economia e la società bellunese». Addamiano cita la missiva degli albergatori.
LA LETTERA
Tra le righe della lettera, inviata al sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, il 24 dicembre, si leggono le difficoltà di un settore, che proietterà i suoi effetti legati al turismo anche per i mesi a venire. «Abbiamo apprezzato che abbia accolto la nostra istanza di contribuire all'individuazione delle modalità di utilizzo dell'imposta di soggiorno scrivono con una elegante captatio benevolentiae gli imprenditori alberghieri -. Riteniamo infatti importante che vengano ascoltate anche le nostre opinioni in modo che quei fondi possano portare ad uno sviluppo del turismo nel nostro territorio. Ci rendiamo quindi disponibili ad incontrarci per determinare le suddette modalità». I sette titolari delle strutture ricettive cittadine rileviamo che per l'anno 2121 «sia del tutto inutile la programmazione di eventi e di iniziative volte a sviluppare il turismo visto che, quantomeno fino a quando non sarà risolto il problema Covid 19, le aziende turistiche si troveranno in difficoltà non essendoci movimenti turistici di qualche rilevanza provenienti dall'interno o dall'estero del Paese scrivono -. Bisogna inoltre considerare che gli eventi di aggregazione che tali iniziative sono volte a creare sono del tutto sconsigliati nel periodo Covid 19. Ribadiamo quindi la necessità di sospendere la tassa di soggiorno non solo per i primi 3 mesi dell'anno ma per tutto il 2021 per evitare di trovarci in svantaggio con tutti i comuni limitrofi che la tassa invece non applicano. Crediamo inoltre che la programmazione dell'applicazione o meno della tassa di soggiorno non possa essere lasciata ad una decisione trimestrale in quanto ci troveremmo nella imbarazzante situazione di effettuare dei preventivi condizionati alla decisione che sarà presa dall'amministrazione ogni tre mesi». Nel turismo, infatti, i preventivi vengono fatti mesi prima rispetto alla data di arrivo e in questo modo «non saremmo in grado di dare delle risposte precise ai nostri clienti creando ulteriore incertezza. Auspichiamo e chiediamo che il Comune di Belluno possa inoltre richiedere un coordinamento attraverso il nostro assessore al Turismo con tutti i comuni della Provincia affinché ci sia una applicazione uniforme della tassa di soggiorno che elimini qualsiasi pericolo di concorrenza tra comuni che la applicano o meno».
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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