Tolto il vessillo In piazza: c'è l'ipotesi di una bravata

Lunedì 13 Luglio 2020
IL CASO
BELLUNO Belluno si sveglia con il tricolore a terra. È successo ieri mattina alla bandiera ammainata in piazza dei Martiri. Non è chiaro se si sia trattato della bravata notturna di qualcuno o se il simbolo dell'Italia non sventolasse al suo solito posto per problemi legati al pennone (anche se questa ipotesi pare decisamente poco probabile), fatto sta che l'evento ha fatto saltare la mosca al naso al consigliere del gruppo misto Fabio Rufus Bristot che ha colto l'occasione per lanciare un messaggio dritto dritto all'amministrazione. «La bandiera è in cattive condizioni commenta -, secondo me dovrebbe essere sostituita con una nuova e così per le bandiere al balcone di Palazzo Rosso. In quanto al fatto che ieri mattina sia stata trovata a terra credo sia opportuno che si indaghi meglio, con l'ausilio delle telecamere, per capire se ci sia un responsabile». Ma il pungolo all'amministrazione non si limita al tricolore. Bristot invita la giunta Massaro a intervenire con celerità, perché nonostante il bilancio previsionale sia stato approvato a dicembre 2019 oggi la segnaletica orizzontale è ancora sbiadita. «Non è ancora stata effettuata la gara per appaltare i lavori di rifacimento delle zebrate, ormai scomparse in tanti punti della città osserva -, nonostante si tratti di una gara estremamente semplice e sempre uguale. Sono lavori che andrebbero avviati in primavera, non in inverno. Per non parlare delle rotatorie, tutte provvisorie eppure con la segnaletica ormai non più visibile». Certo, sono poca cosa rispetto alla questione, per Bristot grave, dei grandi cantieri annunciati ma non ancora avviati. Uno per tutti, e l'esempio lo porta in campo il consigliere, è quello per il rifacimento del piazzale della stazione, parte del Progetto rigenerazione finanziato con il Bando Periferie del Governo. Lì, dopo tanti mesi, ancora non si è mosso nulla. «E le Gabelli? - chiede - Qualcuno ci dovrebbe spiegare se il cantiere sia ripartito o meno».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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