Un'epopea di ieri, un patrimonio di oggi. E' l'arte del buon gelato bellunese. Il migliore del mondo. Un prodotto che ci stiamo facendo sfuggire, un bene del territorio che non viene promosso come dovrebbe. I turisti, a Belluno, dovrebbero venire anche per gustare il gelato. Sono parole di Michele Talo, del Centro Consorzi. Una sintesi, questa, dell' allarme che è stato lanciato ieri nella sede dell'Associazione bellunesi nel mondo per avere eco oggi, 24 marzo, la Giornata europea del gelato artigianale. Occorre allacciare i 150 anni di storia di gelatieri emigranti con il turismo di oggi, magari con quello ricco dei bikers, offrendo un kit per biciclette, l'uso wifi, una app, ha ribadito Paolo Garna, già direttore della Fiera di Longarone, che ha avviato il progetto Rete Bike Friendly Gelato. Per Garna, insomma, i punti di forza del turismo non stanno solo nelle Dolomiti e in Tiziano. Così come, a livello di economia, non esiste solo l'occhialeria. Allo stesso modo nella storia del lavoro bellunese non vi sono solo i bravi minatori e i bravi carpentieri:I nostri gelatieri hanno avuto e hanno l'apprezzamento in tutto il mondo. Ad offrire una proposta concreta è il Centro Consorzi: Stiamo lavorando su aggregazioni in filiera, per creare una catena. Tra aprile e maggio partirà un laboratorio che mira a coinvolgere addetti alla ristorazione, alla gelateria, al noleggio di biciclette spiega Talo poi vogliamo organizzare un corso per produrre gusti tipici. Intanto, come ricordato agli studenti di prima C del liceo Galilei da Oscar De Bona, presidente di Abm: Era il luglio 2012 quando l'Europa approvò la proposta di una giornata dedicata al gelato, fu questo il primo riconoscimento nel settore dell'alimentazione in Europa. De Bona ha battuto sul tasto dell'economia: Le rimesse dei gelatieri bellunesi hanno contribuito allo sviluppo della provincia, ma al prezzo di 16-18 ore al giorno, 7 giorni su 7, per 8 mesi. E se nel 1954, come risulta da una ricerca documentata di Paolo Garna, le gelaterie zoldane e cadorine erano 700 tra Europa e Sudamerica oggi sono circa 3000. Simboleggiate ancora oggi dal carrettino, erede di quello ottocentesco dei venditori di pere cotte e caldarroste.
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