SICUREZZA
BELLUNO Le ferite inferte da Vaia alla montagna attireranno turisti

Domenica 16 Giugno 2019
SICUREZZA
BELLUNO Le ferite inferte da Vaia alla montagna attireranno turisti come il miele le api. Un aumento di escursionisti viene ormai dato per certo, ma dietro all'aspetto positivo si nasconde l'insidia di un territorio disseminato di trappole fatte di alberi abbattuti e di neve persistente dai 1800 metri in su, caduta troppo tardi per cedere ai primi caldi. Se la cautela è sempre d'obbligo, quest'anno diventa un imperativo che cambia le regole anche in casa del Soccorso Alpino, preoccupato per una possibile escalation di interventi. Indispensabile tenere sempre a portata il numero verde Montagna Sicura (800221325), quello della centrale Seum 118 e, meglio ancora, dotarsi della App del Cai chiamata Geo ResQ che consente ai soccorritori, in caso si emergenza, di localizzare tempestivamente i cellulari. Per i soci è gratis, per gli altri c'è un piccolo canone che però può salvare la vita.
APPELLO AGLI ESCURSIONISTI
«Ci stiamo esercitando per affrontare soccorsi in territori colpiti dagli schianti, difficili anche per noi - spiega il delegato provinciale Alex Barattin -. Non è una cosa semplice recuperare una persona rimasta intrappolata tra alberi e ramaglie. E finirci dentro è un attimo, magari solo per l'orgoglio di non voler chiamare aiuto per tempo. L'appello che noi rivolgiamo a tutti gli escursionisti è di non aspettare a chiamare, ma di farlo anche se solo si hanno dei dubbi. Questo aiuterà a ridurre i rischi, per tutti. È possibile contattare anche la Centrale operativa del Suem, dove è sempre presente un nostro tecnico, oppure il numero verde Montagna Sicura istituito da Suem e Usl 1 Dolomiti e finanziato da Dolomiti Emergecy. Quest'ultimo contatto, va precisato, fornisce solo informazioni, non è di soccorso».
La superficie di bosco colpita da Vaia è vastissima e molti sentieri sono ancora intrappolati sotto gli alberi. Molto ha fatto il Club alpino italiano nel ripulire quelli di propria competenza, ma la rete sentieristica delle Dolomiti è vasta e con più padroni e non tutti hanno avuto modo ed energie di intervenire per tempo. Altre, in questi mesi, sono state le priorità.
PERICOLO ANCHE PER LA NEVE
«Siamo molto preoccupati anche per la permanenza in quota della neve, specie sui versanti più a nord - prosegue Barattin -; ne basta una superficie di 4-5 metri, su una pendenza oltre il 30 per cento, per trasformare una semplice passeggiata in una tragedia. Per questo motivo consigliamo a tutti di salire oltre i 1800 metri con ramponi, picozza e anche uno spezzone di corda. Questo andrà fatto almeno per i prossimi venti giorni, sempre che il caldo continui a tenere. I canaloni, specie quelli esposti più a nord, sono ancora pieni di neve».
PARTIRE INFORMATI
Insomma, si prepara un'estate calda sulle montagne bellunesi. E il Soccorso Alpino si sta esercitando al meglio, mettendo in pratica in queste settimana anche sistemi di soccorso attraverso teleferiche che consentano di superare le aree colpite dagli schianti e raggiungere l'obiettivo.
«Sicuramente la distruzione dei boschi sarà un'attrattiva per molti turisti - prosegue ancora il capo delegazione -. Questo va benissimo, perché non bisogna demonizzare la condizione attuale della montagna, ma è necessaria più attenzione e preparazione. Prima di intraprendere un'escursione, ad esempio, è bene chiedere informazioni sullo stato dei luoghi».
Lauredana Marsiglia
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