«Mai sentita una scossa così forte»

Giovedì 25 Agosto 2016 di Quei secondi interminabili ricostruiti dai bellunesi che si trovavano vicino all'epicentro
Un sisma da paura quello del Centro Italia, devastante che ha fatto paura anche ai bellunesi. Tra questi anche Marina Gamba, bellunese di nascita e residente a Rieti da oltre trent'anni che descrive, ancora provata la sua notte di terrore: «Ero rientrata da Belluno da due giorni e la scorsa notte è sembrata la fine del mondo, ho pensato che venisse giù il tetto e tutta la casa. Mi sono svegliata di soprassalto nel buio della notte con il letto che tremava e il rumore di quadri e cornici che cadevano dai muri e dalle mensole. Secondi infiniti in cui il panico pietrifica e puoi solo aspettare che finisca prima possibile».
«Dopo aver ripreso fiato - continua Gamba - ho seguito i notiziari per cercare di capire cosa fosse successo. Non sono più riuscita a chiudere occhio, la terra ha continuato a tremare più o meno forte tutta la notte, si sentivano in lontananza ambulanze e vedevo tanta gente in strada che urlava e che prendeva l'auto per passare la notte accampati in zone e parcheggi più aperti. La provincia di Rieti è notoriamente zona sismica, in più di trent'anni che vivo qui, è capitato spesso di avvertire terremoti e movimenti tellurici, ma mai come questo. Sarà dura tornare alla normalità e mi si stringe il cuore a vedere le immagini di quei bei paesini come Amatrice dove di tanto in tanto andavo per gustare la famosa "amatriciana", e gli altri di cui oggi rimane poco e niente; il mio pensiero va soprattutto alle tante vittime di questa tragedia».
Non toccati direttamente dal dramma. Ma quanta paura: Martino Bozza ed Alessandra Mancini, umbri di origine e bellunesi di adozione, ieri notte erano lì, ad un centinaio di chilometri dall'epicentro. «Avevamo in passato sentito scosse di terremoto, ma mai così. Subito abbiamo capito che qualcosa di grosso era accaduto non lontano». Entrambi insegnanti - al liceo Renier, lui, al comprensivo Belluno 2, lei - erano in ferie dai genitori, in una casa in campagna ristrutturata in comune di Perugia. «I muri vibravano, il letto si muoveva. Tutto si spostava. E la scossa non finiva mai, lunghissima, paurosa.»
«La prima scossa l'abbiamo avvertita davvero bene - racconta Alberto Glacidio, agente di commercio di Pedavena, in vacanza a Roseto degli Abruzzi (a 50 km in linea d'aria dall'epicentro) con moglie e figli -. Eravamo in albergo, al decimo piano. Ci siamo svegliati e abbiamo provato a scendere dal letto, ma stare in piedi era impossibile da quanto tremava l'edificio. La scossa è durata circa due minuti: interminabile. Al secondo sisma siamo scesi e siamo rimasti nella hall dell'albergo per il resto della nottata».(((tormend)))

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