ALPAGO
Un fine settimana dedicato al bene comune. È così che un gruppo di cittadini di Tignes si è mobilitato tra sabato e domenica per pulire che strada in Naver, sterrata che da Tignes scende verso il Paludi attraverso il bosco. Un tracciato molto battuto per le passeggiate, ma che rischiava di scomparire, soffocato da erbacce e arbusti che ormai coprivano la prevalenza del tracciato.
Una ventina di persone, fatta anche di famiglie con bambini, si è armata di attrezzi per lo sfalcio, decidendo di impegnare parte del loro tempo libero all'impresa pubblica.
Due mattinate di lavoro, con decespugliatori, rastrelli, carriole e picconi. Sotto un caldo torrido è andata in scena la manutenzione straordinaria.
La regia è sempre in mano alle stesse persone che avevano curato anche il restauro del capitello di San Mecel, al confine con Sitran. Un recupero simbolico in segno di unità dopo la fusione dei Comuni di Pieve, Puos e Farra. E uguale è stato lo spirito di questa seconda iniziativa: fare qualcosa di utile e rinsaldare i legami tra i residenti. Ovviamente, dopo aver ultimato la faticaccia, sotto il solleone, non poteva mancare un momento conviviale nel cuore del paese, all'aperto.
Insomma, segnali di coesione e di amore per il proprio territorio, che sanno andare oltre al pezzo di verde fuori casa per fare proprio anche il prato di nessuno laddove gli enti pubblici stentano sempre di più ad arrivare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un fine settimana dedicato al bene comune. È così che un gruppo di cittadini di Tignes si è mobilitato tra sabato e domenica per pulire che strada in Naver, sterrata che da Tignes scende verso il Paludi attraverso il bosco. Un tracciato molto battuto per le passeggiate, ma che rischiava di scomparire, soffocato da erbacce e arbusti che ormai coprivano la prevalenza del tracciato.
Una ventina di persone, fatta anche di famiglie con bambini, si è armata di attrezzi per lo sfalcio, decidendo di impegnare parte del loro tempo libero all'impresa pubblica.
Due mattinate di lavoro, con decespugliatori, rastrelli, carriole e picconi. Sotto un caldo torrido è andata in scena la manutenzione straordinaria.
La regia è sempre in mano alle stesse persone che avevano curato anche il restauro del capitello di San Mecel, al confine con Sitran. Un recupero simbolico in segno di unità dopo la fusione dei Comuni di Pieve, Puos e Farra. E uguale è stato lo spirito di questa seconda iniziativa: fare qualcosa di utile e rinsaldare i legami tra i residenti. Ovviamente, dopo aver ultimato la faticaccia, sotto il solleone, non poteva mancare un momento conviviale nel cuore del paese, all'aperto.
Insomma, segnali di coesione e di amore per il proprio territorio, che sanno andare oltre al pezzo di verde fuori casa per fare proprio anche il prato di nessuno laddove gli enti pubblici stentano sempre di più ad arrivare.
