L'EVENTO
BELLUNO La Regione c'è. L'ha ribadito più volte, durante l'inaugurazione

Sabato 12 Giugno 2021
L'EVENTO
BELLUNO La Regione c'è. L'ha ribadito più volte, durante l'inaugurazione di ieri mattina all'ospedale di Belluno, il governatore del Veneto Luca Zaia. Una vicinanza che vale circa 2 milioni di euro e che si traduce, per la sanità bellunese, in un nuovo tomografo computerizzato e nell'aggiornamento di uno dei due acceleratori lineari del reparto di Radioterapia. «Quando venni qui nel 2010 ha detto Zaia era come il fado portoghese: un piagnisteo. Sembrava dovesse chiudere tutto. La verità è che abbiamo investito molto e questi sono i risultati». Ossia, una sanità sempre più all'avanguardia, capace di attrarre professionisti anche da fuori provincia: «Non abbiate paura della fine dei presidi sanitari. Chi vi dice questo è un lazzarone. La montagna soffre limiti paurosi ma non vale meno di altri territori: deve essere chiaro», ha sottolineato.
TAGLIO DEL NASTRO
Accanto al governatore, le autorità locali, i rappresentanti delle forze dell'ordine e ovviamente il mondo della sanità bellunese (con i primari e i capo sala dell'Ulss Dolomiti collegati online e visibili tramite uno schermo). Nell'occasione è stata inaugurato il tomografo computerizzato, modello Revolution CT a 256 strati: un'apparecchiatura di nuova generazione, del costo di 941.104 euro, in grado di acquisire ampi volumi anatomici in unica scansione. Ovvero una Tac, meno invasiva, e che permette di indagare un ampio spettro di patologie in tempi ridotti. Fondamentale la funzione triple-rule-out che consente ulteriori accertamenti sul paziente e la possibilità di escludere le complicanze da covid-19. L'altra novità è l'aggiornamento di uno dei due acceleratori della Radioterapia (costo: 1 milione e 35.780 euro) che permetterà una maggior efficacia e una minor tossicità del trattamento grazie alla riduzione dell'irradiazione degli organi sani circostanti.
TECNOLOGIA E ATTRATTIVITÀ
«Quando si parla di tecnologia ha commentato il direttore generale Maria Grazia Carraro è una sferzata di entusiasmo. Si tratta di 2 apparecchiature che ci portano all'avanguardia perché forniscono tantissime informazioni in più rispetto alle macchine precedenti e questo consentirà ai nostri professionisti di affinare le capacità diagnostiche e terapeutiche». Tecnologia all'avanguardia significa anche attrattività. «Non solo per i professionisti che già operano nel nostro territorio ha sottolineato Carraro ma anche per quelli esterni che vorrebbero lavorare in aree dove poter accrescere le proprie potenzialità». La sanità del futuro, ha spiegato Zaia, sarà sempre più «tecnologica» e in tempi molti brevi. È sufficiente osservare cos'è accaduto: dal tampone molecolare ai test rapidi, a quelli di terza e quarta generazione: «Ai cittadini diciamo che questa diagnostica su cui facciamo investimenti ci permette di essere più performanti».
LE SFIDE
La Regione spende in media 70 milioni di euro all'anno per attrezzature sanitarie. Ma il governatore del Veneto ha voluto sottolineare che le sfide vinte a Belluno hanno coperto quasi tutti i settori: i mondiali di sci alpino 2021 a Cortina d'Ampezzo, l'elettrificazione del treno, la viabilità, il futuro treno delle Dolomiti, le Olimpiadi del 2026. «Rimane in piedi ha continuato Zaia anche la partita del volo notturno. Non ho mai venduto suggestioni ma ricordo che con maltempo, nevicate e nebbia l'elicottero non si alza. Detto questo, la questione c'è ed è giusto che ci sia».
IL TERRITORIO
Ieri mattina è intervenuto anche il presidente della conferenza dei sindaci Paolo Perenzin. Gli investimenti dell'ultimo anno, quelli che partiranno nei prossimi mesi, le difficoltà del territorio: «Non possiamo pensare di avere tutto ovunque. L'importante è bussare alle porte della Regione uniti. Se una campana suona meno delle altre, ad esempio quella di Agordo rispetto a quella di Belluno, allora la faremo suonare di più». Un passo alla volta. Di certo, questi investimenti hanno fatto emergere un aspetto. O meglio, «la necessità ha detto il presidente della Provincia Roberto Padrin di rendere più attrattivo il nostro territorio, perché le macchine vanno bene, ma servono uomini e donne, medici e tecnici, per farle funzionare». I tasselli del puzzle ci sono, basta unirli. Rimane il grande limite della viabilità ma d'altra parte, ha osservato Zaia, «c'è il grande vantaggio della bellezza. Per diventare attrattivi dobbiamo garantire tecnologie e professionalità ed è ciò su cui stiamo investendo».
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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