Il Tar ferma la caccia ai bambi

Sabato 29 Agosto 2020
CALENDARIO VENATORIO
BELLUNO «È più importante la fauna del territorio degli interessi dei cacciatori».
Questa l'estrema sintesi con cui il Tribunale amministrativo regionale del Veneto, basandosi su una precedente senza del Consiglio di Stato, ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) contro l'abbattimento dei cuccioli di cervo autorizzato in provincia di Belluno fino al 23 settembre prossimo. Ma la Provincia, che ha competenza in materia venatoria, è decisa a non fermarsi. Franco De Bon, consigliere provinciale con delega in materia di Caccia e Pesca, ribatte che, una volta presa visione della sentenza, saranno pronti a resistere in giudizio.
DE BON: NOI NEL GIUSTO
«Lo facciamo anche per il bene degli stessi animali, oltreché per l'agricoltura» commenta a caldo De Bon che dice comunque di non aver ancora ricevuto il provvedimento.
Il Tar detta dunque lo stop all'abbattimento dei cervi maschi e femmine di classe uno (ovvero di 1 anno) e dei cuccioli di pochi mesi. Un provvedimento che era stato contestato da tutte le maggiori associazioni animaliste, indignate per l'offensiva contro creature che, a differenza dei capi adulti che maturano una conoscenza del mondo che li circonda e quindi una capacità di difesa, non sono ancora in grado di affrontare i pericoli che li circondano. Specie se sottoforma di pallottole.
«Nel ricorso - afferma l'Aidaa in una nota - era chiesta in prima istanza la sospensione della caccia anche dei cervi adulti e delle femmine. Il decreto del Tar accoglie la sospensiva dei piccoli, la cui caccia di selezione sarebbe dovuta terminare il 14 settembre». I cuccioli, per ora sono in salvo.
SOSPENSIONE IMMEDIATA
Ma è una vittoria parziale, seppur importantissima: infatti il decreto sospende immediatamente l'abbattimento dei cuccioli in attesa che poi tutto il ricorso venga poi discusso in camera di consiglio.
Il ricorso era stato presentato dall'avvocato Maria Caburazzi di Venezia con il contributo economico di Daniel Puccetti, di Firenze.
«Abbiamo impugnato il calendario venatorio - spiega la Caburazzi -; tutti ci avevano detto che era una battaglia impossibile, invece siamo riusciti ad ottenere una prima vittoria importante. Anche un solo cucciolo sottratto alle doppiette è per noi importante».
Esultano gli animalisti, ma non certo i cacciatori che la Provincia intende difendere nel nome della conservazione della natura.
«Posso solo dire - conclude De Bon - che noi resisteremo ad ogni livello di giudizio, perché siamo consapevoli di aver fatto un calendario venatorio anche nell'interesse della fauna, oltreché degli agricoltori. Tra l'altro abbiamo dalla nostra il parere favorevole dell'ente compentente, ovvero Ispra».
Il numero autorizzato di cervi da abbattere è di 3mila contro una presenza stimata di 10mila, spiega sempre De Bon.
Insomma, la guerra tra cacciatori e animalisti continua. Nel frattempo ai cuccioli viene concessa una tregua.
Lauredana Marsiglia
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