IL CASO
BELLUNO Inquietante presenza di una schiuma bianca sulle vie del Capoluogo.

Sabato 9 Novembre 2019
IL CASO
BELLUNO Inquietante presenza di una schiuma bianca sulle vie del Capoluogo. Inquinamento? Smog? Polveri sottili o un fenomeno naturale? Dalle prime informazioni, sembrava si fosse trattato di un «prodotto neutro». In altre parole un fenomeno che può capitare quando da tanto tempo non piove. Poi è stato il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, a fornire qualche ulteriore spiegazione. «Quella che vedete nella foto ha spiegato il sindaco con un post su Facebook - non è neve. In molti stamattina ci hanno chiesto di sapere cosa fosse successo alle nostre strade. Un automezzo ha perso dei tensioattivi (composti organici, saponi ndr) per strada (pare tra Mas di Sedico e Ponte nelle Alpi passando per la Cerva e via Vittorio Veneto) e le ha quindi insaponate. Nonostante non risultino particolarmente pericolose, anche grazie all'azione della pioggia e agli interventi effettuati, è opportuno percorrere le strade con un po' di attenzione. Arpav e vigili del fuoco sono già al lavoro. Il nostro comando di polizia locale ha provveduto, grazie alla nostra videosorveglianza e ai leggitarga intelligenti, ad individuare e rintracciare l'auto mezzo, appartenente ad una ditta di Ponte nelle Alpi, che ha effettuato lo sversamento».
L'ALLARME
E sono state numerosissime le segnalazioni che sono arrivate alla centrale operativa del 115 ieri mattina. I vigili del fuoco di Belluno si sono recati nei vari punti, non prima di aver avvisato anche l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, l'Arpav. Una dietro l'altra arrivavano le telefonate di chi trovava schiuma bianca nell'abitato di Mussoi, proprio in via Gregorio XVI, ma una situazione analoga si è registrata anche in via Medaglie d'Oro, in via Vittorio Veneto, e qualcuno ha telefonata perfino dal Mas di Sedico e da Ponte nelle Alpi. Il racconto era sempre lo stesso: cittadini preoccupati perché si imbattevano in una sostanza schiumosa di colore bianco candido. Sono quindi intervenuti anche i tecnici dell'Arpav che hanno prelevato dei campioni di quella sostanza per esaminarne il contenuto.
LE ANALISI
La direttrice provinciale dell'Agenzia regionale, Anna Favero, ha precisato che, «se si tratterà di sostanze anomale, ci vorrà qualche giorno per capire di cosa parliamo, mentre se si è di fronte ad un fenomeno di tipo naturale non c'è da preoccuparsi». Una segnalazione era arrivata anche domenica scorsa, quando nella frazione di San Fermo (Belluno), da un torrentello, si era formata una grande quantità di schiuma che correva a valle, verso la discesa del Boscon, per capirsi. «Chiariamo subito ha spiegato la direttrice dell'Arpav che in quel caso si è trattato di un fenomeno naturale, in particolare foglie che, decomponendosi, avevano creato quella razione. Non c'era dunque da preoccuparsi. Questo può accadere quando è da diverso tempo che non piove, come effettivamente era stato». La schiuma, infatti, nelle acque superficiali, cioè in torrenti, come questo di specie, non sempre è dovuta a scarichi inquinanti dell'uomo. Questo fenomeno si può, infatti, verificare, - stando al racconto degli esperti - per cause naturali, come l'azione di insetti acquatici, di alghe, foglie in decomposizione oppure dopo una forte pioggia o vento.
Federica Fant
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