FELTRE
«Possiamo dire che abbiamo creato un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che potremo chiamare modello Feltre». L'assessore Adis Zatta è soddisfatto dopo i primi giorni di entrata in funzione dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata apribili esclusivamente con la chiavetta verde in dotazione ai nuclei familiari. «Questo passaggio - commenta Zatta - va visto come una nuova operazione di rieducazione. Ci sono stati subito dei riscontri come le numerose telefonate di persone che avvisavano di aver sbagliato i conferimenti e ci indicavano zona e cassonetto per poter procedere alla bonifica. Un'assunzione di responsabilità». Con il sistema a chiavetta qualcuno è stato messo alle strette, come racconta l'assessore: «La chiavetta ora viene usata di più e ci sono state molte richieste di nuove. Questo mi fa pensare: «Prima dove lo buttavano il secco?. In base al numero di componenti del nucleo famigliare è associato un numero di conferimenti gratuito e ogni conferimento in più a quelli gratuiti costa 1 euro. Credo valga la pena eseguire una buona raccolta». I nuovi cassonetti sono dotati di una buona tecnologia che permetterà di rendere tutto più veloce e di abbattere i costi: «La chiavetta ha un costo di 23 euro, passeremo a breve a usare una tesserina (pochi euro di costo) e non nascondo la volontà di voler arrivare ad aprire i cassonetti usando il cellulare». Al momento però ci sono le chiavette: «Queste - conclude Zatta - devono essere conservate in luogo asciutto e anche le batterie devono essere sostituite quando sono datate in previsione che possa fuoriuscire l'acido che contengono. In caso di smarrimento o di rottura il contribuente dovrà versare 23 euro, il costo che anche il Comune deve sopportare per l'acquisto di una nuova chiavetta». Se le batterie dovessero emettere dell'acido è sufficiente eliminarlo con uno spazzolino o un panno stando comunque attenti a non inalarlo e che non finisca negli occhi. Ogni informazione verrà fornita negli uffici dei magazzini comunali di via Vignigole.
Daniele Mammani
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Possiamo dire che abbiamo creato un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che potremo chiamare modello Feltre». L'assessore Adis Zatta è soddisfatto dopo i primi giorni di entrata in funzione dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata apribili esclusivamente con la chiavetta verde in dotazione ai nuclei familiari. «Questo passaggio - commenta Zatta - va visto come una nuova operazione di rieducazione. Ci sono stati subito dei riscontri come le numerose telefonate di persone che avvisavano di aver sbagliato i conferimenti e ci indicavano zona e cassonetto per poter procedere alla bonifica. Un'assunzione di responsabilità». Con il sistema a chiavetta qualcuno è stato messo alle strette, come racconta l'assessore: «La chiavetta ora viene usata di più e ci sono state molte richieste di nuove. Questo mi fa pensare: «Prima dove lo buttavano il secco?. In base al numero di componenti del nucleo famigliare è associato un numero di conferimenti gratuito e ogni conferimento in più a quelli gratuiti costa 1 euro. Credo valga la pena eseguire una buona raccolta». I nuovi cassonetti sono dotati di una buona tecnologia che permetterà di rendere tutto più veloce e di abbattere i costi: «La chiavetta ha un costo di 23 euro, passeremo a breve a usare una tesserina (pochi euro di costo) e non nascondo la volontà di voler arrivare ad aprire i cassonetti usando il cellulare». Al momento però ci sono le chiavette: «Queste - conclude Zatta - devono essere conservate in luogo asciutto e anche le batterie devono essere sostituite quando sono datate in previsione che possa fuoriuscire l'acido che contengono. In caso di smarrimento o di rottura il contribuente dovrà versare 23 euro, il costo che anche il Comune deve sopportare per l'acquisto di una nuova chiavetta». Se le batterie dovessero emettere dell'acido è sufficiente eliminarlo con uno spazzolino o un panno stando comunque attenti a non inalarlo e che non finisca negli occhi. Ogni informazione verrà fornita negli uffici dei magazzini comunali di via Vignigole.
Daniele Mammani