Commercio: servono interventi urgenti

Sabato 21 Settembre 2019
TRA GLI ESERCENTI
BELLUNO Visitando i piccoli paesi ed i centri storici maggiori si scorgono a malincuore sempre più vetrine chiuse e locali abbandonati. Gli alimentaristi della Confcommercio fanno sentire la propria voce lanciando un appello ad enti locali e al Governo per un modello economico a misura di territorio. L'occasione l'ha data la riunione del Consiglio direttivo del gruppo Alimentaristi di Confcommercio Belluno, che si è riunito lo scorso 18 settembre per fare il punto della situazione sullo stato di salute di un settore che si trova sempre più in sofferenza ma che rappresenta, tra mille difficoltà, ancora la spina dorsale dei paesi, delle frazioni e dei centri storici del nostro territorio. Ne è scaturita una fotografia preoccupante sotto il profilo dell'ormai quotidiana e forzata chiusura di botteghe strette da una concorrenza sempre più squilibrata, da un livello burocratico insopportabile e da un carico fiscale e di costi assolutamente insostenibile perché il lavoro dei piccoli commercianti si possa giustificare. «Il direttivo evidenzia il presidente provinciale Sandro Lavanda (foto) lancia agli enti locali ed ai nostri rappresentanti in Parlamento e nel Governo un allarme che non può più essere ignorato. Se il disegno è quello di far morire i centri storici ed i paesi a fronte di uno sviluppo esclusivamente pensato per le periferie, ebbene la strada è quella giusta. Se invece prosegue Lavanda -, come Confcommercio sostiene da oltre vent'anni, si crede veramente, a livello sociale ed economico, in un modello che veda ancora centrali i nostri paesi, la ruralità ed i centri storici, si deve cambiare rotta».E ancora: «Se davvero la politica dice il Direttivo - vuole per la provincia di Belluno, ma più in generale per la montagna, un futuro basato sul turismo, sull'ambiente e sulla qualità della vita, le strategie devono essere pensate di conseguenza e centrate anche sulla salvaguardia del piccolo commercio. C'è ancora un tessuto economico e commerciale che contribuisce alla vitalità delle comunità da sostenere ed incentivare».
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