Chiede di fare pipì, si lancia nel vuoto: doppia denuncia

Venerdì 21 Febbraio 2020
IL CASO
BELLUNO La patente gli era stata restituita da circa un mese dopo essere stato pizzicato al volante in stato d'ebbrezza. Durante un controllo, l'altra notte, il copione si è ripetuto. Solo che durante gli accertamenti in caserma ha chiesto di andare in bagno. Un escamotage per provare a scappare, facendo un salto di due metri, lanciandosi nel vuoto dal davanzale. Dopo 250 metri di inseguimento a piedi e stato acciuffato. Così ora oltre a dover fare i conti con le contestazioni per guida in stato d'ebbrezza dovrà farli anche con la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Andiamo con ordine. I fatti risalgono alla notte dello scorso 15 febbraio scorso quando un equipaggio della polizia, verso le ore 02.30 transitando in via Segato notava un'autovettura Fiat, modello Grande Punto, il cui conducente teneva una guida alquanto incerta, alternando accelerazioni con rallentamenti improvvisi. La pattuglia dopo aver intimato l'alt, attivando i lampeggianti, procedeva ad un primo controllo, che avveniva nei pressi del Tribunale di Belluno. Gli agenti notavano subito che D.P.N.P., 23enne al volante, aveva abusato nell'assunzione di sostanze alcoliche, pertanto lo sottoponevano ad un accertamento con precursore che risultava con luce rossa. I poliziotti lo hanno quindi accompagnato alla Sezione di Polizia Stradale per la prova dell'etilometro, non senza una certa difficoltà in quanto il soggetto assumeva un comportamento ostile, che dava tregua solo quando realizzava che, perdurando un eventuale atteggiamento di reticenza, sarebbe stato indagato per il rifiuto a sottoporsi alle prove. Giunti alla caserma Raniero in via Col di Lana tergiversa ancora prima di sottoporsi alle prove (solo lo scorso autunno era già stato pizzicato e multato di 544 euro, oltre alla decurtazione di punti 10 della patente di guida e sospensione della patente per tre mesi). È a quel punto che ha chiesto di andare in bagno. Una volta entrato ha repentinamente aperto la finestra saltando, dopo essersi esposto dal davanzale, per quasi due metri di altezza e dileguandosi dall'uscita dello stabile in direzione centro città. Uno dei due operatori lo ha raggiunto dopo circa 250 metr. Per il reato di resistenza a pubblico ufficiale rischia una condanna da 6 mesi a 5 anni di reclusione. Per la guida in stato ebbrezza (tutte e due le prove risultavano superiori a 0,8 grammi per litro) ha detto addio alla patente da sei mesi ad un anno, ha perso altri dieci punti e rischia una sanzione penale da 800 a 3 mila 200 euro, oltre all'arresto fino a 6 mesi.
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