Bolzano litiga sull'autostrada A27

Mercoledì 19 Febbraio 2020
Bolzano litiga sull'autostrada A27
I PUNTI DI VISTA
BELLUNO «C'è una posizione chiara nella convenzione delle Alpi. Per noi è escluso che si superino i comuni in superficie. Se ci fosse un progetto in galleria chiediamo di essere coinvolti comunque. Ma è necessario andarci con i piedi di piombo». Queste le parole pronunciate ieri sera, al telefono, dal governatore dell'Alto Adige Arno Kompatscher. Una posizione distante chilometri, solo metaforici, da quella di segno diametralmente opposto che arriva dagli artigiani di Bolzano. Claudio Corrarati, presidente della Cna di Bolzano, del Trentino Alto Adige e anche del Nordest. L'imprenditore mette in fila i numeri, mirando al dunque. «La sostenibilità deve tener conto della ricaduta sull'ambiente ma anche sulla capacità di un territorio di essere produttivo».
FACCIAMO UN PASSO INDIETRO
L'idea di uno sbocco a nord (in territorio veneto) è stata rilanciata la scorsa settimana ad un incontro organizzato dalla Cisl regionale e dalle camere di commercio del Veneto. Un re-editing della defunta Venezia Monaco. Così tornano d'attualità temi mai superati: il prolungamento dell'autostrada A27 e un nuovo valico. All'incontro ha presenziato anche un deputato della Carinzia che ha lasciato intendere che l'Austria potrebbe vedere di buon occhio uno sbocco verso Lienz.
TORNIAMO A BOLZANO
«Sempre più spesso - riprende Corrarati - vediamo un'autostrada del Brennero con una corsia per i mezzi pesanti e una per i camion, lo scambio merci su strada ha due problemi oggettivi. Aumentano così i costi di trasporto e il tempo di percorrenza, con le difficoltà che non ricadono sugli utenti finali. Il secondo tema è legato all'inquinamento. Se costringi le persone a stare, con poca dignità, dentro il camion a motore acceso. Anche lo spostamento su rotaia con l'apertura del tunnel non è detto che sia la soluzione. Tra sei o sette anni, anche se sarà piena di mezzi green l'autostrada sarà comunque intasata, serve una seria valutazione».
MARCIA DENTRO
«Continuare l'autostrada da Venezia, aprire un altro valico, un'altra direttrice - prosegue sempre Corrarati - può essere una soluzione. Se il Brennero si ferma l'Italia si trova in una morsa e dovrà rallentare. In un mondo digitale non dobbiamo dimenticare le infrastrutture normali. Nelle strutture possiamo portarci le merci. Se il cittadino ha bisogno di mezzi pubblici le aziende hanno bisogno di opere».
IL NODO AMBIENTE
La prima difficoltà rimane quella di garantire la sostenibilità ambientale. La seconda, trovare un fronte che sostenga l'opera. Anche in provincia di Belluno favorevoli e contrari al prolungamento dell'A27 si scontrano, non solo gli ambientalisti ma anche i politici di segno diverso. «Non possiamo - conclude il leader di Cna Nordest - pensare di essere noi quelli che rompono le montagne e fanno i buchi, ma serve una riflessione seria, dobbiamo capire in quale dimensione ci troviamo nei prossimi cinque o dieci anni. Non sia più un tabù parlarne. La sostenibilità deve tener conto della ricaduta sull'ambiente ma anche sulla capacità di essere economia produttiva. Servono punti di equilibrio».
Andrea Zambenedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci