Uccide in strada l'ex compagna, fa esplodere due granate e fugge poi spara alla fidanzata e si suicida in auto

Duplice femminicidio e suicidio. Il killer aveva il divieto di avvicinarsi all'ex compagna. Sulla sua auto trovato anche esplosivo

Mercoledì 8 Giugno 2022 di Redazione Web
Ammazzata dall'ex compagno a Vicenza: Lidia Miljkovic aveva 42 anni. A destra Gabriela Serano
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VICENZA - Ammazza l'ex compagna in strada a colpi di pistola. Poi fugge, ma alcune ore dopo è stato ritrovato morto in auto con un altro cadavere: l'attuale fidanzata che avrebbe ucciso prima di togliersi la vita. Nel veicolo le forze dell'ordine hanno trovato anche altro esplosivo. La prima vittima è una donna di 42 anni, Lidia Miljkovic, di origine serba, ed è stata uccisa stamane verso le 9 a Vicenza a colpi di pistola: il femminicidio è avvenuto in strada. L'uomo è fuggito e le forze dell'ordine hanno iniziato la caccia all'uomo in tutto il Veneto. Verso le 16 è stata notata un'auto - una Mazda - ferma in tangenziale Sud a Vicenza con a bordo due cadaveri: il killer e un'altra donna, pare la sua attuale compagna, una giovane venezuelana con cui aveva intenzionedi fuggire.

Posti di blocco erano stati istituiti dappertutto dalle forze dell'ordine: sia a Vicenza che fuori città.  Il killer aveva esplosivo in auto: per precauzione gli artificieri, subito intervenuti hanno chiuso anche una corsia della vicina A4 oltre alla tangenziale.

Ai piedi di Monte Berico

Il primo fatto di sangue è avvenuto nella zona di via Vigolo, nella prima periferia sud della città, ai piedi di Monte Berico, nel quartiere Gogna, un'area appena fuori Vicenza, come dettto sotto i colli. Se ne sta occupando la squadra mobile con la Pm di turno, Serena Chimichi. Dai primi accertamenti è emerso che nei confronti dell'ex compagno, un ex camionista con problemi di alcolismo,  era stata emessa nel 2019 un'ordinanza di divieto di avvicinamento alla donna.

Omicidio a Vicenza: cosa è successo

Il primo delitto si è consumato in strada. La donna, che era residente a Schio, aveva appena accompagnato a scuola i due figli e aveva ripreso l'auto per dirigersi in via Vigolo. Secondo i primi accertamenti degli investigatori, l'ex compagno, anche lui di origini serbe, con il quale la vittima forse aveva un appuntamento, ha iniziato a sparare mentre la donna era ancora dentro la vettura.

Erano più o meno le 9.30.

Pericoloso e armato di esplosivi

L'uomo era armato anche di esplosivi. Il questore Paolo Sartori ha chiesto l'intervento per le ricerche di un elicotteri e dei reparti speciali, per pattugliare la zona boschiva che si trova ai piedi di Monte Berico. Dalle testimonianze dei residenti l'uomo allontanandosi avrebbe fatto esplodere due ordigni, sulla cui natura sono in corso accertamenti anche con il materiale rinvenuto poi sulla sua auto.

Il killer trovato morto, vicino a lui il cadavere di un'altra donna

L'assassino della donna è stato trovato morto nel pomeriggio dentro un'auto ferma in una piazzola della tangenziale Ovest di Vicenza. Sul posto si è recata la Polizia. All'interno dell'auto c'era anche un altro cadavere, quello di un'altra donna che sarebbe la sua attuale compagna, la venezuelana Gabriela Serrano.

Chi è il serbo assassino

Si chiama Zlatan Vasiljevic, di 42 anni, bosniaco (e non serbo come riportato in precedenza) l'autore del duplice femminicidio trovato morto nel pomeriggio all'interno della propria auto a bordo della quale era fuggito dopo aver ucciso l'ex compagna a Vicenza. Secondo la ricostruzione della polizia, l'uomo era fuggito con l'attuale compagna, una giovane di origine venezuelana, quindi ha accostato lungo la Tangenziale Ovest di Vicenza, avrebbe ucciso la donna e poi si sarebbe tolto la vita. 

Zlatan venne arrestato il 26 marzo 2019 dai carabinieri di Altavilla Vicenza dove  abitava con Lidia Mijkovic, la prima delle due vittime. I militari avevano eseguito la misura cautelare per reiterati maltrattamenti in famiglia. L'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale era scaturita a seguito della denuncia presentata da Lidia. In seguito, sempre dal 2019, era stato emesso nei suoi confronti un ordine di non avvicinamento alla donna. 

Era stata picchiata brutalmente

Lidia Miljkovic era stata picchiata, e poi perfino denunciata dall'ex compagno. Lo ha rivelato il titolare della ditta per cui la vittima lavorava, la Food&co di Vicenza, una ditta specializzata in catering. Ai giornalisti, il titolare, Benedetto Mondello, ha rivelato che l'uomo «le aveva fracassato il cranio» causandole ferite gravi. Lui l'avrebbe anche denunciata per il presunto abbandono dei figli. Nel 2019 era stato infine emesso il divieto di avvicinamento per l'ex compagno.

«Ricoverata a lungo per le percosse»

La donna - ha riferito Mondello - ha due figli, uno di 16 e l'altra di 13 anni; quest'ultima era stata da lei accompagnata a scuola questa mattina. Lidia Miljkovic si è quindi recata nel quartiere per il suo lavoro di domestica, che alternava nella ditta a quello di catering. «È stata in malattia per diverso tempo - ha proseguito l'imprenditore - per percosse è stata anche ricoverata all'ospedale. Era dentro e fuori dal tribunale con denunce assurde. Una tragedia annunciata, come tutte le tragedie di questo genere. Gente pazza che va in giro tutto il giorno senza far niente», ha concluso Mondello.

Il commento del sindaco di Vicenza

«Vicenza registra un altro terribile femminicidio. Questa volta a cadere in strada sotto i colpi di pistola sembra dell'ex compagno è una mamma che aveva appena portato a scuola i figli». Lo dice il sindaco e presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco sul femminicidio avvenuto questa mattina in via Vigolo. «L'amministrazione è sgomenta di fronte a questo nuovo episodio di violenza - rileva - che condanna con forza, certa che le forze dell'ordine si stanno impegnando al massimo per assicurare il responsabile alla giustizia».

Sdegno di Ciambetti: «Rozza ignoranza primitiva, pena esemplare»

«Come si può uccidere a sangue freddo una madre di due figli?». Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, non ha dubbi su quanto accaduto questa mattina a Vicenza in Via Vigolo: «Un brutale assassinio che non trova alcuna giustificazione. Un atto bestiale che, nel mentre lascia attoniti per l’efferatezza e assurdità, deve motivare tutti a sostenere con sempre più convincimento la difesa della cultura della legalità, del rispetto e del rifiuto di qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne ingiustificabile espressione di una rozza ignoranza primitiva – ha detto Ciambetti – Serve una risposta immediata, con una pena esemplare inflitta nel modo più tempestivo possibile dal giudice e fatta scontare fino in fondo. Ma ciò non basta: la cultura del rispetto deve essere promossa in tutte le sedi e con tutti i mezzi leciti possibili. Solo così si riuscirà ad arginare e debellare una violenza inaccettabile e indegna di una società civile».

Il Comune

«A nome della città e della provincia esprimo profondo sgomento per questa terribile tragedia che ha sconvolto la nostra comunità che rimane incredula di fronte a tanta violenza»  afferma  il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco «Come amministrazione condanniamo con forza quanto accaduto  aspettando di capire l'origine di questa follia e confidando nella professionalità degli inquirenti e delle forze dell'ordine che stanno indagando. La città si stringe attorno alle vittime e ai loro cari e per domani, giovedì 9 giugno, l'amministrazione e l'associazione Donna chiama Donna che gestisce il Centro antiviolenza del Comune, organizzeranno un momento di raccoglimento in silenzio, dandosi appuntamento alle 19:00 in piazza dei Signori. Chiedo ai vicentini, ai sindaci, agli amministratori pubblici e ai rappresentanti delle associazioni del territorio di partecipare, per dare un segnale forte contro ogni tipo di violenza sulle donne» .

 
Un tratto di via Vigolo, nei pressi del quartiere Gogna dove è avvenuto l'omicidio (Street View). Nel titolo: la polizia sul posto subito dopo l'omicidio

+++ NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO +++

Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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