Omicidio in comunità: uccisa a coltellate da un'altra paziente dopo una lite improvvisa. L'autrice visitata poche ore prima

L'Ulss 7: "Entrambe erano seguite da anni, la situazione era stabile"

Domenica 24 Aprile 2022
Omicidio in comunità: uccisa a coltellate da un'altra paziente dopo una lite improvvisa. L'autrice visitata poche ore prima
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VICENZA - Una donna di 53 anni è stata uccisa a coltellate oggi, 24 aprile, all'interno della cooperativa sociale Un Segno di Pace in via del Lavoro a Marostica, in provincia di Vicenza dopo una furiosa lite, sembra scoppiata all'improvviso, con un'altra paziente.

Il delitto è avvenuto intorno alle ore 12.50. A dare l'allarme al 118, secondo quanto si è appreso, sono stati alcuni operatori della struttura. Sul posto si sono recati anche i carabinieri di Bassano del Grappa. La vittima è stata colpita a morte con una decina di fendenti da un'altra donna. Entrambe sarebbero ospiti della stessa comunità. 

La ricostruzione del delitto

La comunità, attiva da una ventina di anni, si trova in una zona residenziale e artigianale, non molto lontano dal centro storico di Marostica. Alla base dell'accoltellamento, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stato un litigio violento tra le due donne ospiti della struttura, una delle quali ha impugnato un coltello colpendo più volte l'altra. La vittima aveva 53 anni; l'omicida, di un anno più anziana, con mani e abiti sporchi di sangue, è stata fermata subito. I carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa sono intervenuti con i militari del Nucleo investigativo di Vicenza che si stanno occupando dei rilievi. Del delitto è stato informato il sostituto procuratore di turno, Barbara De Munari. Tra gli elementi al centro degli accertamenti il motivo che ha fatto scaturire la lite fra le due donne, e se vi siano state negligenze nella vigilanza della struttura, per cui l'omicida abbia avuto la possibilità di procurarsi il coltello con cui ha colpito la vittima. 

L'Ulss 7 Pedemontana

«Le persone coinvolte erano seguite da molti anni dal Dipartimento di Salute Mentale dell’ULSS 7 Pedemontana e da circa due anni, a fronte di una situazione stabilizzata, vivevano in un appartamento sociale gestito dalla cooperativa sociale Un Segno di Pace- spiega una nota dell'Ulss 7 - . Nel caso specifico, l’ULSS 7 Pedemontana garantisce - come in molte altre situazioni analoghe - il monitoraggio delle condizioni degli ospiti dell’appartamento sociale attraverso un monitoraggio sanitario costante, mediante più visite la settimana da parte di un operatore sanitario; inoltre le ospiti dell’appartamento venivano regolarmente sottoposte a visita psichiatrica, con cadenza mensile. In passato non erano mai emersi elementi di aggressività o di tensione particolare - tanto è vero che l’ultimo ricovero dell’autrice dell’aggressione risale a quasi vent’anni fa - e lo stesso è risultato nell’ultima visita effettuata da parte dell’operatore proprio questa mattina poche ore prima dei fatti»

Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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