Ammazzati i genitori, arriva la telefonata di un'amica della mamma e decide di costituirsi. Quella frase allucinante sui social

Giovedì 17 Marzo 2022 di Redazione Web
Diego Gugole da facebook
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CHIAMPO - Voleva ripulire la scena del duplice delitto, nascondere i cadaveri di padre e madre, nella loro casa, quella di Sergio Gugole, 62 anni, imprenditore in pensione che abitava in via Villaggio Marmi insieme alla moglie Lorena Zanin, 59 anni, e con lui, il figlio Diego. Il quale, dopo le due uccisioni premeditate, aveva già acquistato teli e vernici, proprio per pulire, cancellare, mascherare, trafugare la memoria di quanto di spaventoso aveva fatto. Ma qualcosa ha interrotto il suo disegno folle. Diego Gugole ha vagato per ore nella sera di quella giornata criminale. Ma ciò che voleva fare poi non si è concretizzato, e ha deciso di andare dai carabinieri. Ma cosa è successo? A indurlo ad arrendersi sarebbe stata la telefonata di un'amica della madre, preoccupata perché nessuno rispondeva al telefono nella casa dei Gugole. A quel punto il 25enne omicida deve aver capito che il progetto che aveva in mente era impossibile da concretizzare.

E ha raggiunto la caserma dei militari a Vicenza.

A trent'anni dalla vicenda del veronese Pietro Maso, la storia si ripete nel Vicentino: a Chiampo, dove un 25enne è stato arrestato con l'accusa di duplice omicidio pluriaggravato. I dettagli della tragica giornata sono stati raccolti nel corso della notte, in un faccia a faccia con la sostituto procuratore Barbara De Munari. Al magistrato Diego Gugole, che in passato era stato occupato per breve tempo in una conceria, ha spiegato di essere disoccupato da circa un anno: «Ultimamente non mi piaceva lavorare, spesso raccontavo bugie ai miei genitori», ha ammesso. Una lunga confessione. Dopo la quale i carabinieri hanno raggiunto l'abitazione di Chiampo, dove sono stati ritrovati i due corpi senza vita e l'arma usata per il delitto. All'interno dell'auto del giovane, invece, sono stati recuperati i sacchi di tela e il materiale acquistato nel pomeriggio. Nel frattempo continuano le indagini dei militari del nucleo investigativo dell'Arma di Vicenza.

Le sue frasi sui social, gli insulti

Sui social il 25enne si presentava come un tipster-sport trader, definizione che allude alle scommesse sportive, in particolare online. Il suo motto era: "Sbilanciatevi, altrimenti non cambierete mai niente". Un modo di "insegnare" agli altri come si fa. A vederla adesso, fa impressione una vignetta postata in passato: "È più facile liberarsi di un cadavere che di un operatore telefonico". Dopo che il suo nome ha iniziato a girare per il duplice omicidio, i profili di Diego Gugole sono stati invasi dagli insulti.

Ha sparato sei colpi di pistola, uccidendo i suoi genitori per impossessarsi di circa 800mila euro. La vicenda è emersa ieri, ma la tragedia risale ancora alla giornata di martedì, secondo la ricostruzione della Procura di Vicenza. Teatro del dramma è il capoluogo del distretto berico della concia.

Discussione finale, poi gli spari

Stando ai riscontri degli investigatori, tutto sarebbe cominciato verso le 10.30 del mattino, nella casa di famiglia. Qui il giovane, dopo una discussione violenta, imperniata sulle sue necessità di denaro, avrebbe ucciso con due colpi di pistola alla testa il padre, mentre l'uomo era seduto a tavola. Il ragazzo avrebbe poi atteso il rientro della madre, che era andata a trovare i propri genitori: all'arrivo della donna, intorno alle 13.20, le avrebbe sparato quattro colpi di pistola a bruciapelo. A rendere ancora più agghiacciante il fatto è un altro particolare inquietante: tra i due delitti, il 25enne avrebbe anche avuto la lucidità di eseguire al computer un bonifico di circa 16mila euro, dal conto corrente del padre a quello suo personale. L'arma, una calibro 9 millimetri, secondo il suo racconto sarebbe stata acquistata da un cittadino straniero a Cologna Veneta, vicina località in provincia di Verona, per 3.800 euro. 

Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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