Rapine e aggressioni, individuato il capo della baby gang: minorenne portato in comunità

Venerdì 7 Luglio 2023
Un intervento dei carabinieri

VICENZA - Sgominata la baby gang che imperversava nel centro di Vicenza. Mercoledì  5 luglio i militari della dipendente Sezione Operativa del N.O.R, a conclusione dell’attività investigativa, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelale del collocamento in comunità (con prescrizione) emessa dal Tribunale per i Minorenni di Venezia, nei confronti di un minore residente a Vicenza. Il ragazzo, in concorso con altri soggetti, è tra i responsabili dei reati di rapina pluriaggravata avvenuta a Vicenza nel gennaio di quest’anno.

Nel provvedimento del giudice il giovanissimo viene indicato quale “protagonista” delle condotte violente poste in essere dal gruppo.

LE INDAGINI 

Le indagini hanno preso il via da una rapina portata a segno il 20 gennaio nel centro storico di Vicenza ai danni di quattro giovani e ad opera di un gruppo formato da tredici ragazzi per lo più minorenni. Le investigazioni, immediatamente avviate dagli uomini della Sezione Operativa, si sono concentrate, in una prima fase, nel ricostruire la dinamica dei fatti mediante opera di raccolta e messa a sistema di tutte le immagini derivanti dagli impianti di videosorveglianza pubblica e privata presenti nella zona interessata. Si è poi passati all’analisi dei dati relativi alle caratteristiche antropometriche andando a focalizzare alcuni dettagli degli indumenti e degli accessori indossati, incrociandone le informazioni con quelle derivanti anche da alcuni social media. L’attività si è sviluppata, inoltre, mediante l’approfondimento delle abitudini dei singoli ed il monitoraggio degli spostamenti del gruppo, fino ad arrivare alla esatta individuazione di otto dei tredici partecipanti alla rapina.

LE PERQUISIZIONI

Il 13 febbraio le case di otto minorenni sono state perquisite: i risultati delle perquisizioni hanno confermato la tesi investigativa portata avanti dalla polizia giudiziaria, protesa, già dalle prime fasi dell’attività, ad inquadrare i responsabili come facenti parte di un “gruppo affiatato e ben organizzato” di giovanissimi, dedito alla commissione di aggressioni e rapine ai danni di coetanei o di ragazzi, sempre giovani, ma ben più grandi di loro. Si è avuto modo di documentare come i singoli si facevano “forza” attraverso il gruppo di appartenenza per effettuare senza esitazioni le proprie “scorribande”. In particolare, a casa di alcuni dei soggetti (minori) indagati sono state rinvenute due pistole giocattolo di cui una, come è emerso dalle indagini, impiegata nella rapina per la quale si è proceduto. Durante le operazioni sono stati trovati in casa degli indagati diversi capi d’abbigliamento indossati al momento dei fatti oltre a coltelli e spray al peperoncino. Il provento della rapina, consistito in una collana d’oro con ciondolo, è stato ritrovato e sequestrato già durante le primissime fasi d’indagine, presso un compro oro della zona. 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 12:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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