Il vino di Sting e spot della Polizia
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Sabato 9 Aprile 2016
La performance di Sting
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VERONA - Fra le tante iniziative di Vinitaly  che apre domani (vedi programma allegato sotto) si ripeterà la campagna per il bere moderato e la guida sicura con la novità di un simulatore di guida “Ready2go” per far capire gli effetti della guida in stato di ebrezza.  Con lo slogan Enjoy your wine, don’t drink your life la Polizia di Stato torna così per il secondo anno a Vinitaly. Durante i 3 giorni (10-13 aprile) nel proprio stand all’interno del padiglione 10, gli esperti della Polizia di Stato faranno informazione sulle conseguenze dell’abuso di alcol. Potrà essere sperimentata anche la guida alterati, grazie al simulatore “Ready2go” in abbinamento a speciali occhiali deformanti.
 
Oggi intanto buona musica e grandi etichette sul palco di Opera Wine 2016, l'evento che a Palazzo della Gran Guardia mette in luce i 100 produttori italiani selezionati dall'autorevole rivista Usa Wine Spectator in una maxi degustazione d'eccellenza promossa insieme a Vinitaly. Una carica dei 101 quest'anno con Sting che a sorpresa ha cantato, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, due pezzi: ha eseguito "Message in a bottle"  e Sister Moon, per presentare la moglie Trudie Styler, produttrice del vino Igt Toscana «Sister Moon» appunto, entrata nella lista dei top 100. Si tratta di un vino biodinamico, con uve Sangiovese, Merlot, e Cabernet Sauvignon curato da Sting e signora con Paolo Carciogna come enologo.

La leggendaria voce dei Police, che a 64 anni oggi ha sfoggiato una folta barba in stile hipster, con la moglie produce dal 1997 vino sulle colline del Chianti in una tenuta di 900 acri.
 

Ecco tutto il programma del VINITALY 2016
Programma Vinitaly 2016 per la stampa.pdf


LE PRESENZE - ​È la più nutrita la pattuglia toscana al Vinitaly a Verona: 701 tra cantine, consorzi ed operatori, il 17 per cento dei 4.500 presenti e un centinaio in più dei 594 del Piemonte, altra regione di grande tradizione enologica. La fiera che terrà banco fino al 13 aprile si apre dopo un anno, il 2015, che ha segnato la ripresa dell'export vitivinicolo italiano e una crescita in particolare per la locomotiva toscana, che segna un +18,5% nei dati provvisori Istat e addirittura un +22% nelle elaborazioni e proiezioni realizzate da Toscana Promozione fino a settembre. La media italiana è del 5,4 per cento. All'estero la Toscana ha venduto nel 2015 vino per oltre novecento milioni: numeri che la portano molto vicina al Piemonte, da anni secondo incontrastato alla spalle del Veneto ma che nel 2015 ha perso quote.

«Il vino toscano è l'ambasciatore nel mondo del paesaggio e della qualità dei nostri prodotti agroalimentari» sottolinea il presidente della Toscana Enrico Rossi, che domani mattina, 10 aprile, sarà a Verona per l'inaugurazione del Vinitaly. «Ed oggi il nostro vino pesa ancora di più di qualche anno fa nel paniere nazionale» aggiunge. La Toscana ha infatti aumentato il proprio peso, passando dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015. Il vino toscano prende in grande la via dell'estero e non sono solo europei i mercati di sbocco. Stati Uniti, Germania, Canada, Regno Unito e Svizzera sono ai primi cinque posti nelle destinazioni dei rossi a denominazione di origine, i più famosi, subito dopo arriva il Giappone e un pò più in basso, nona, la Cina, che è il mercato più inseguito. L'export del vino toscano nei paesi extra Ue viaggia di fatto a velocità tripla rispetto al resto d'Italia: il 29,4% secondo Nomisma Wine Monitor, contro il 9% nazionale.

Si tratta di un vero treno, ma accanto a tanti buoni numeri c'è addirittura una fama e un immaginario che li supera: secondo un recente sondaggio condotto su un campione di giovani americani tra venticinque e trentacinque anni, la Toscana è infatti la regione vinicola italiana più conosciuta negli Stati Uniti e stacca di gran lunga Sicilia e Veneto. Quattro denominazioni festeggeranno al Vinitaly 2016 i trecento anni dal bando del granduca Cosimo III dei Medici che ne fece nel 1716 la prima 'Doc' al mondo, quando le denominazioni di origine e i consorzi di tutela ancora chiaramente non esistevano: sono il Chianti, il Carmignano, il Pomino e il Valdarno di sopra, ovvero i vini della zona di Rufina.

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 22:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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