Congresso delle famiglie, flash mob dei militanti LGBT. Il presidente Istat non andrà

Mercoledì 27 Marzo 2019
Congresso delle famiglie, flash mob dei militanti LGBT. Il presidente Istat non andrà
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VERONA - Flash mob oggi a Verona di un gruppo di antagonisti e militanti del "Circolo Pink" e dell'Assemblea 17 dicembre, con spray e tute, sulle scalinate del Palazzo della Gran Guardia, che da venerdì a domenica prossimi ospiterà il XIII Congresso mondiale delle famiglie. «Disinfestiamo la città: da venerdì a domenica - hanno affermato durante la manifestazione - Verona sarà infestata da pericolosi germi infettivi, noi ci rifiutiamo di respirare quest'aria. Verona è malata da molti anni, infiltrata dal radicalismo di destra e dall'oscurantismo. Questo governo, con il supporto delle associazioni pro vita e dei gruppi di estrema destra, sta sistematicamente colpendo gli organi della democrazia del nostro Paese: i diritti civili sono solo il primo obiettivo. Donne, gay, lesbiche, trans, migranti, chi non si adegua alla morale del tradizionalismo cristiano». Sul posto sono intervenuti Polizia e Carabinieri, che hanno identificato i manifestanti.

IL PRESIDENTE DELL'ISTAT RINUNCIA A PARTECIPARE
Il presidente dell'Istat, Giancarlo Blanciardo, rinuncia a partecipare al congresso mondiale delle famiglie a Verona. Lo annuncia l'Istat all'ANSA. Il presidente Blangiardo - spiega l'ufficio stampa - «a fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza - peraltro come studioso - al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell'Istat». 

LA VICENDA
Nella brochure compare come '"professore di demografia" ed è tra i relatori della tavola rotonda prevista sabato 30 marzo dal titolo «Protezione della vita e crisi demografica». La partecipazione di Giancarlo Blangiardo, che è sì demografo ma anche presidente dell'Istat in quota Lega, al World congress of families XIII di Verona, ha provocato una bufera. E alla fine lui è stato costretto a fare un passo indietro: «non vado, non voglio coinvolgere l'Istituto». Il presidente, fanno infatti sapere dall'Istat, «a fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza, peraltro come studioso, al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell'Istat». Mentre intorno all'evento si organizzano contromanifestazioni che hanno un parterre sempre più ampio di adesioni - sono di oggi quella di Amnesty, di Telefono rosa, del segretario della Cgil Maurizio Landini e del sindaco di Napoli Luigi de Magistris - contro la presenza di Blangiardo sono subito insorti in molti, a cominciare Cgil Flc e Femministat, che riunisce le donne dell'Istat: «Riteniamo - scrivono su Facebook - che la sua partecipazione a un evento così connotato politicamente, metterebbe decisamente a rischio la reputazione del nostro Ente. I lavoratori e le lavoratrici dell'Istat non possono e non devono essere rappresentati dal loro presidente in un Convegno che si propone di discutere la soppressione di diritti fondamentali conquistati dai movimenti delle donne e delle comunità Lgbt». E ancora: «Blangiardo si renda conto che, per il ruolo che ora riveste, non può più partecipare a manifestazioni politiche esplicitamente di destra come quella di Verona, che nulla hanno di 'accademicò o "scientifico"».

La Cgil ricorda anche di essere intervenuta in altre occasioni per «stigmatizzare il comportamento del professore che nei mesi scorsi, durante il processo di nomina, aveva continuato a partecipare a eventi politici, come la scuola di formazione politica della Lega.

Oggi le nostre preoccupazioni si rivelano fondate». E Femministat invita «tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare al presidio previsto per domani presso la sede Istat in occasione della visita del Presidente». Alla protesta si unisce anche l'Usb pubblico impiego, mentre i Radicali osservano che Blangiardo «balzò agli onori della cronaca quando propose di calcolare l'aspettativa di vita a partire dal concepimento, equiparando di fatto le interruzioni di gravidanza alla mortalità infantile». Intanto il ministro della Scuola Marco Bussetti si smarca dalle polemiche che vedono anche la sua partecipazione al congresso: «Non comprendo queste divisioni, sono stato invitato a un convegno ed andrò ad esporre quello che è il mio pensiero rispetto a scuola e famiglia». Mentre il governatore della Lombardia Attilio Fontana fa sapere che non sarà presente, pur rispettando le opinioni di tutti. Ad alimentare le polemiche anche la presenza all'evento di Silvana De Mari, medico e scrittrice di libri fantasy condannata per diffamazione per aver «offeso in più occasioni l'onore e la reputazione delle persone con tendenza omosessuale» e sostenitrice di una relazione tra omosessualità e satanismo. È di oggi, infine, il flash mob di un gruppo di antagonisti e militanti Lgbt del 'Circolo Pink' di Verona che hanno fatto irruzione nel Palazzo della Gran Guardia, sede del Congresso, armati di spray e tute. «Disinfestiamo la città: da venerdì a domenica - hanno affermato - Verona sarà infestata da pericolosi germi infettivi, noi ci rifiutiamo di respirare quest'aria».

INSULTI SU FACEBOOK AD ATTIVISTA GAY
Insulti pubblici, pesanti allusioni, violenza e incitazione all'odio: è il contenuto di decine di commenti postati su Facebook, a corredo degli articoli di stampa sulle dichiarazioni di Sandro Mangano - attivista omosessuale e coordinatore del dipartimento diritti civili di Diventerà Bellissima del governatore siciliano Nello Musumeci - che ha appoggiato pubblicamente l'iniziativa del Congresso mondiale delle famiglie, in agenda questa settimana a Verona. «Non volevo appoggiare asetticamente il Congresso - precisa Mangano - ho solo detto che boicottarlo per ragioni ideologiche è una mossa stupida. In un contesto democratico auspico invece il confronto costruttivo e rispettoso tra punti di vista differenti, ma questo alcuni militanti gay non lo capiscono e preferiscono insultarmi, basandosi solo sui titoli di stampa». «Ho già predisposto il viaggio a Verona in concomitanza con il Congresso - aggiunge - mi hanno detto che per ragioni di sicurezza non è più possibile accreditare nuovi partecipanti. Peccato, mi auguro solo che non sia una giustificazione di facciata per tenermi lontano dal congresso, ma sarò ugualmente presente alla marcia per la famiglia». 

Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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