Morti i 20enni Sofia Mancini e Francesco D'Aversa, i loro corpi incastrati tra le lamiere dell'auto

La Fiat 500 sulla quale viaggiavano è stata trovata da un operatore delle autostrade sul lato della strada che collega Affi a Castelnuovo del Garda.

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Redazione web
I corpi di Sofia Mancini e Francesco D'Aversa sono stati ritrovati questa mattina all'interno dell'auto su cui viaggiavano
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VERONA - Trovati i corpi di Sofia Mancini e Francesco D'Aversa. L'epilogo è dei più tristi, sono morti entrambi i giovani 20enni spariti dopo una serata alla discoteca Amen sulle Torricelle. I loro corpi senza vita sono stati trovati nell'auto sui cui viaggiavano. La Fiat 500 con targa della Repubblica Ceca, era completamente distrutta, accartocciata e lì, incastrati nel groviglio di lamiere tra l'incolta vegetazione al lato della carreggiata della Superstrada che collega Affi a Castelnuovo, sono stati trovati i due ragazzi. Date le condizioni dell'auto, la prima ipotesi dopo il loro ritrovamento oggi, 20 ottobre, alle 9.25, è che siano morti in un tremendo incidente stradale. 

La ricostruzione della vicenda

Spetterà ora agli inquirenti ricostruire esattamente cos'è successo in quella tragica notte di lunedì 17 ottobre quando i due ragazzi sono usciti dalla discoteca Amen sulle Torricelle di Verona. Sono usciti dal locale e si sono poi spostati in direzione del lago di Garda raggiungendo Desenzano nella sponda bresciana. Poi sono rientrati verso il veronese nel territorio di Calmasino e lì i loro cellulari sono stati agganciati. L'ultimo segnale nel pomeriggio del 18 ottobre, si è acceso il telefonino di lei e poi è stato subito spento. Infine il silenzio, totale e lancinante. Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte, concentrate soprattutto nell'area tra Lazise e Bardolino, sul lago di Garda. In movimento per cercare i ragazzi anche le squadre cinofile, i droni e gli elicotteri. Una task force che è poi rientrata dopo la tragica scoperta di questa mattina, 20 ottobre attorno alle 9.25. A scorgere l'auto tra le piante sul ciglio della strada è stato un addetto autostradale. Immediata la chiamata ai soccorsi che arrivati sul psoto si sono accorti che dentro l'abitacolo della Fiat 500, tra le lamiere, c'erano anche i corpi dei due ragazzi. Sofia Mancini aveva con sè i documenti ed è stata riconociuta subito.  

Chi erano Sofia e Francesco

Si erano conosciuti qualche tempo prima e da lì avevano iniziato una frequentazione che ai genitori di Sofia Mancini risultava essere più d'amicizia che di natura romantica. «Due bravi ragazzi con la testa sulle spalle», li descrivono così gli amici. Sofia Mancini aveva 19 anni e viveva a Costermano con la sua famiglia, genitori commercianti e un fratello. Era alta 1,75 con capelli molto lunghi di color castano chiaro ed era andata in discoteca con una maglietta bianca e un paio di jeans con un cappottino di colori vivaci e una borsetta nera. Sofia si era diplomata lo scorso anno ed era poi andata a lavorare per il periodo estivo, tre mesi, in un resort in Sicilia. Aveva una grandissima passione per la fotografia. Francesco D'Aversa aveva invece 24 anni, originario di Taranto, viveva a Verona dove lavorava come pizzaiolo al Don Peppe del centro commerciale Le Corti Venete.

Da domenica scorsa era in ferie e sarebbe dovuto rientrare al lavoro lunedì 24 ottobre. Francesco stava utilizzando i suoi giorni di pausa per passare le serate con Sofia, si erano visti sia domenica sia lunedì. Poi il tragico epilogo. 

 
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Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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