Fermento a Venezia per il toto nome del futuro sindaco. Stefani: «Zaia? Ci sta». Spiazzata FdI: «Ipotesi nuova»

Il segretario leghista: «Ma continuiamo a insistere per avere il terzo mandato in Regione Veneto»

Lunedì 23 Ottobre 2023 di Alda Vanzan
Luca Zaia e Alberto Stefani

VENEZIA - E chi, nel centrodestra, potrebbe dire no a Luca Zaia candidato sindaco a Venezia? «Zaia ha le qualità e le competenze per fare qualsiasi cosa», dice il segretario veneto della Lega, Alberto Stefani. Considerazione condivisa dal coordinatore veneto di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo («Zaia va bene per qualsiasi ruolo politico»), salvo aggiungere: «Seguo con passione la telenovela su cosa farà il presidente della Regione Luca Zaia: un giorno è in Europa, il giorno dopo è in Regione grazie all'abolizione del limite dei due (tre nel suo caso) mandati, adesso sindaco di Venezia».

Vedremo?

Alle prossime elezioni amministrative mancano due anni, ma - informalmente - si è già iniziato a delineare gli scenari possibili. E la novità è che per il dopo Luigi Brugnaro - pure lui non ricandidabile perché al secondo mandato consecutivo - potrebbe esserci Zaia. A Ca' Farsetti, sede del Comune di Venezia, nessuno parla: non il sindaco, non i suoi assessori. Tra i componenti della giunta si era parlato a fasi alterne di alcuni possibili successori: in pole position c'era il centrista Simone Venturini, ma l'incarico non spiacerebbe all'assessore l'ex leghista oggi meloniana Francesca Zaccariotto. Non è un mistero che Fratelli d'Italia avesse pensato al senatore Raffaele Speranzon per il dopo Luigi Brugnaro, ma se Giorgia Meloni - come tutto lascia intendere - ipotecherà la Regione Veneto, non potrà chiedere anche la città capoluogo.


LE REAZIONI
Ma il terzo mandato è del tutto escluso? Il segretario della Lega - Liga veneta, Alberto Stefani, che è anche deputato, dice di no. «Se ne sta discutendo, io stesso avevo proposto un emendamento per consentire a sindaci e presidenti di Regione di poter svolgere un altro mandato dopo il secondo consecutivo, solo che non è passato, ma se ne può proporre un altro». Ma è immaginabile una modifica in tal senso della norma? «Certo che sì - dice Stefani - io stesso ci sto lavorando, la Lega è favorevole». Il segretario della Lega del Veneto non si scompone delle stime di un crollo del partito e della rappresentanza consiliare (lo scenario peggiore è 6-7 eletti contro i 34 del 2020) alle prossime elezioni regionali se non ci sarà un candidato governatore leghista: «A parte il fatto che io spero ci sia ancora Zaia, la Lega farà un grande risultato, stiamo lavorando per questo». Ma è immaginabile con il voto del 2025 un Veneto non più a guida leghista? «La politica, più che con l'immaginazione, si confronta con la realtà - dice Stefani -. E la realtà del Veneto suggerisce che per governarlo servono esperienza, preparazione, senso di appartenenza alla sua storia millenaria. Sono certo che i tavoli nazionali, quando sarà ora, terranno conto di questo. Se la nostra Regione, che è una terra straordinaria, è cresciuta in questi dodici anni, il merito è di tutta la squadra e di chi l'ha trainata. Prima di pensare alle candidature, mi aspetto che si collabori senza eccezioni per portare a casa l'autonomia, che interessa ai veneti di più di tanti altri discorsi».


I MELONIANI
Il coordinatore veneto di Fratelli d'Italia, il senatore bellunese Luca De Carlo, sorride: «Zaia ha le capacità e l'esperienza per qualsiasi ruolo politico, escluderei solo Palazzo Chigi perché la premier che abbiamo va benissimo». Ma è vero che Fdi aveva fatto un pensierino su Ca' Farsetti per il dopo Brugnaro? «Noi abbiamo una classe dirigente che, per esperienza e capacità, può ricoprire qualsiasi ruolo. Per Venezia il nostro Raffaele Speranzon ha tutte le carte in regola». Avete mai ipotizzato una candidatura a sindaco in laguna di Zaia? «No, non ne ho mai sentito parlare, mi pare prematuro affrontare adesso la partita delle Amministrative, mancano due anni». Se l'attuale governatore azzurro del Piemonte Alberto Cirio non avesse accettato di ricandidarsi, FdI avrebbe potuto avanzare richieste su quella Regione anziché sul Veneto? «A me risulta che Cirio non sia mai stato messo in discussione. Ma è chiaro che se Forza Italia chiede cambiamenti, si rimette tutto in discussione».

Ultimo aggiornamento: 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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