MENU
https://www.ilgazzettino.it
ACCEDI ABBONATI

NOTIFICHE ABBONAMENTI
LOGOUT
LEGGI IL GIORNALE

Nordest

Martedì 26 Gennaio - agg. 03:46
  • Venezia-Mestre
  • Treviso
  • Padova
  • Belluno
  • Rovigo
  • Vicenza-Bassano
  • Verona
  • Pordenone
  • Udine
  • Trieste
  • Primo Piano
  • HOME
  • Sezioni
    • Nordest
      • Venezia-Mestre
      • Treviso
      • Padova
      • Belluno
      • Rovigo
      • Vicenza-Bassano
      • Verona
      • Pordenone
      • Udine
      • Trieste
      • Primo Piano
    • Italia
    • Economia
      • MoltoEconomia
    • MoltoDonna
    • Obbligati a Crescere
      • Economia
      • Welfare
      • Mobilità
      • Donna
    • Sport
      • Calcio
      • Mercato
      • Rugby
      • Altri Sport
      • Statistiche
    • Esteri
    • Tecnologia
      • MoltoFuturo
    • Cultura e Spettacoli
    • Gossip
    • Le altre
    • Animali
    • Blog
    • Viaggi
      • Grandi Viaggi
      • Italia
      • Mondo
      • Hotel & Ristoranti
      • Speciale
      • Weekend
      • News
    • Salute
      • Focus
      • MoltoSalute
      • Medicina
      • Bambini e adolescenza
      • Benessere e fitness
      • Prevenzione
      • Alimentazione
      • Storie
    • Motori
    • Europa
  • Multimedia
    • Video
      • Primo Piano
      • Nordest
      • Sport
      • Società
      • Spettacoli
      • Tecnologia
      • Le Altre
      • Motori
      • Salute
      • In Vista
    • Foto
      • Cronaca
      • Italia
      • Mondo
      • Spettacoli
      • Sport
      • Persone
      • Animali
      • Nordest
  • Servizi
    • Meteo
    • Oroscopo
    • Necrologie
  • Network
    • Il Messaggero
    • Il Mattino
    • Leggo
    • Corriere Adriatico
    • Quotidiano di Puglia
    • Caltagirone Editore
    • Piemme
    • Guida allo Shopping

Il prefetto di Venezia racconta in virus: «Ho capito la paura e la disperazione»

Nordest > Venezia
Martedì 1 Dicembre 2020 di Michele Fullin
Il prefetto di Venezia racconta in virus: «Ho capito la paura e la disperazione»
  • 10

«Mi è andata bene. Io in terapia intensiva ci sono entrato e sono uscito dopo quattro giorni, ma di Covid si continua a morire, e tanto. Finché non ci saranno cure e vaccini quella mascherina non si deve togliere».


A parlare è il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, che nel fine settimana è stato dimesso dall'ospedale Civile. Ha contratto il Covid e ne è uscito, ma l'esperienza è stata traumatica e ora considera una missione pubblica raccontare cosa ha passato per aiutare a vedere la realtà a chi ancora oggi si ostina a non volerla vedere.

APPROFONDIMENTI
IL GOVERNATORE

Zaia in diretta: «Covid, raggiunta la fase apicale»....

GLI AGGIORNAMENTI

Fedriga in diretta oggi: l'Rt si conferma in discesa, in Fvg si...

PRIMO PIANO

Coronavirus, Zaia: "Difficile spiegare impianti da sci chiusi e...

CHE TEMPO CHE FA

Zaia in diretta da Fabio Fazio a Che tempo che fa: «Covid, il...

COVID

Case di riposo, emergenza in Veneto: manca personale. Lanzarin:...

PRIMO PIANO

Vaccino Covid, Moderna ora chiede l'autorizzazione a Usa ed...

I TIMORI

Covid. «Il Veneto rischia l'arancione». E dalla...

COVID

Zaia, la strigliata: «Black friday, centri città pieni,...

A Nordest ci sono 46.463 contagiati inconsapevoli. «La probabilità di incontrarli è tutt'altro che bassa»


Signor Prefetto, è stata una bella batosta...
«Ho perso nove chili e mezzo in 13 giorni, per lo più muscoli, ho qualche piccolo disagio addosso, ma cammino, mi muovo e sto facendo ginnastica. Il Covid è una batosta non solo fisica, non so che segni mi lascerà. Mi hanno detto che segna le persone in modo indelebile e credo sia vero, torni da un posto nel quale tanti non ce la fanno».


Come è iniziata?
«Una ventina di giorni fa, sarà stato il 7-8 di novembre, avevo cominciato ad accusare qualche sintomo influenzale: mal di schiena un po' di febbre mal di testa. Niente di importante, così almeno sembrava. Però mi ero detto, Eccolo qua, domani faccio il tampone. Era positivo».


E dopo?
«Son rimasto a casa e come mi hanno detto ho trattato i sintomi con le solite cose che si prendono con l'influenza. Dopo una settimana la situazione non cambiava, anzi era comparsa una tosse secca, ma non fastidiosa. Un giorno però ho avuto un collasso e sono svenuto per qualche istante. Ho chiamato il medico, che mi ha sentito i polmoni e mi ha spedito subito al pronto soccorso».


In ospedale è andata meglio? 
«Mi hanno ricoverato nel reparto Covid ricavato in Medicina, sono stato lì un paio di giorni, poi la situazione è peggiorata, per cui hanno valutato di mandarmi in terapia intensiva dove sono stato 4 giorni. Lì, con il casco, la situazione è migliorata rapidamente e mi hanno riportato in reparto dove sono rimasto per altri sei giorni. Totale, 13 giorni in ospedale».


Che ricordo ha della terapia intensiva?
«Ho capito perché la gente si dispera e si lascia andare. Con il casco, chiuso in una stanza pieno di aghi e sensori, sono condizioni che ti intimidiscono che ti fanno paura, per quello c'è gente che si dispera. Io non ero in una condizione difficile, avevo un margine di respirazione autonoma. Il primario e il personale mi hanno spiegato che il casco aiuta ma ci devi mettere anche del tuo e non aspettare che esso respiri per te. Così ho cercato di fare, anche perché se ti deprimi non ce la fai. Ma è difficile, il tempo non passa mai e ci si deve sempre inventare qualcosa per rimanere impegnati con la testa».


Come ha superato quella situazione?
«In tutti e due i reparti (Medicina e Terapia intensiva) ho trovato un senso di sicurezza e protezione che mi ha tolto l'ansia. Certo, c'è stato anche un momento di disperazione, ma per fortuna è passato. Ci vuole anche tanta forza per stare lì dentro. Sei inchiodato al letto, con tre aghi che monitorano tutto e ti nutrono. Ma c'è una caratteristica che secondo me a la differenza: l'approccio umano e cortese, la voce bassa, quasi suadente. Proprio tutti osservano questo protocollo di stile. Ti accarezzano la mano ogni volta che passano, chiedono come stai, ti spiegano. In questo modo ti levano l'ansia. Il fatto di mettere il paziente nelle condizioni di aiutarsi è certamente anche il frutto di una scelta strategica della direzione generale e dei reparti. Tutti hanno questo stile e io sono uno che osserva».


Però lei è il prefetto, una persona conosciuta.
«Solo i due primari sapevano chi ero, tutti gli altri non lo sapevano e mi parlavano in dialetto e io rispondevo allo stesso modo. Questa cosa mi ha inorgoglito, perché il protocollo deve essere uguale per tutti e questo va ancora più a merito della struttura che è abituata a lavorare in quel modo. Per questo vorrei ricordare qualche persona: i primari Andrea Bonanome (Medicina) e Marco Meggiolaro (Rianimazione), Fabio Gracetta (direttore dell'ospedale) e poi il direttore generale Giuseppe Dal Ben che ha fatto funzionare tutto questo. E poi le dottoresse Nogara e Maggiolo che mi hanno seguito in reparto. L'ospedale funziona bene, è adeguato anche a questa emergenza. In pochi giorni hanno ricavato 20 posti Covid in Medicina. Da soli».


Che messaggio vorrebbe lanciare?
«Il Covid è una malattia infida, all'inizio non stai tanto male e intanto i polmoni si riempiono e alla fine in tanti non ce la fanno. State attenti, dico, perché si muore per davvero. Quando il presidente Zaia dice che bisognerebbe portare certe persone là dentro, dice una cosa giusta anche se questo non è possibile. Bisognerebbe dare uno shock alle persone perché solo se si spaventano capiscano».


Come vede la situazione in Veneto?
«Mi pare che l'indice di contagio sia calato, ma mi sembra una storia già vista. Appena si sente una notizia del genere la gente si lascia un po' andare. Il virus non è però andato via, ma continua a fare morti. Anzi, l'andamento dei morti è stabile. Non è finita. Quelli che dicono che il Covid non c'è pensano solo a se stessi, ma il virus colpisce anche loro, non guarda in faccia a nessuno, siano essi prefetti, capi di Stato o no-mask. Guardate me: sono stato sempre attento, portavo la mascherina, facevo riunioni solo sul web eppure l'ho preso. Col senno di poi, credo di essermi salvato grazie al collasso, che è stato il campanello di allarme. Altrimenti non so come sarebbe andata a finire».

Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
0 commenti
COMMENTA
COMMENTA LA NOTIZIA - NOME UTENTE
  • ULTIMI INSERITI
  • PIÙ VOTATI
0 di 0 commenti presenti
Nessun commento presente
Potrebbe interessarti anche
AZIENDA ZERO

Coronavirus Veneto, 328 nuovi casi e 62 vittime da questa mattina, calano ricoveri e terapie intensive

Coronavirus Veneto, 533 nuovi positivi e 43 morti da ieri mattina. Zero casi a Belluno, 1 a Rovigo Coronavirus in Veneto, altri 744 casi e 41 vittime in 24 ore, i positivi totali sotto quota 45mila
ABRUZZO

Covid, Maria non ce l'ha fatta: muore maestra 48enne di Casoli

Morta di Covid da un mese, niente funerale: esposto della figlia Coronavirus, morto in Abruzzo l'imprenditore del supermercati Vitale Raspa
LA MAPPA

Coronavirus, ecco i comuni più colpiti dal contagio in Fvg: la cartina aggiornata della Protezione civile

ROMA

Moderna: «Il nostro vaccino efficace contro varianti inglese e sudafricana»

Varianti Covid, quante sono e cosa si sa  Scoperte due nuovi varianti in Brasile
IL BOLLETTINO

Coronavirus in Fvg, il tasso di contagio scende al 7,4%: registrati 181 casi e 23 morti. Ricoveri stabili

Pagina successiva
caricamento

VENEZIA

Mappa del rischio contagio in Europa: in Italia, Nordest "rosso scuro". La Regione Veneto: «Non ci riguarda» Cosa può cambiare per i viaggi

Farmaci letali, 2 morti, medico arrestato: la Procura incarica due consulenti veneti

La lezione di Antonio Fornoni, sindaco della rinascita e senatore del Regno

Addio a De Stefano, medico ed ex consigliere

Crisi da Covid. I gondolieri disperati: «Qui non si lavora più»

di Michele Fullin
Video

Zone rosso scuro, alcune Regioni italiane nella categoria UE. Ecco la mappa in conferenza stampa

Savona, anziani maltrattati in una Rsa: arrestate tre operatrici

promo

OROSCOPO DI BRANKO

L'Oroscopo di Branko
Il cielo oggi vi dice che...
Branko legge e racconta le parole delle stelle, segno per segno...

LE PIÚ LETTE

Elisa Isoardi, la rivelazione su Fabrizio Frizzi a Verissimo: «Non riesco a chiamarlo collega. Il primo messaggio...». Silvia Toffanin commossa

Vanno in settimana bianca e non tornano più a casa. Famiglia del Lido di Venezia "scappa" in Cadore

di Costanza Francesconi

Luca Zaia in diretta oggi: «Rt Veneto è basso, speriamo nella zona gialla». L'annuncio: «Le scuole riaprono lunedì 1 febbraio, steward alle fermate dei bus»

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmeonline.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci
  • CALTAGIRONE EDITORE
  • IL MESSAGGERO
  • IL MATTINO
  • CORRIERE ADRIATICO
  • QUOTIDIANO DI PUGLIA
  • LEGGO
Privacy Policy | Cookie Policy | INFORMAZIONI
Preferenze cookie
Società editrice © 2021 Il Gazzettino | C.F. 00744300286 P. IVA 02742610278 | CONTATTI | PUBBLICITÁ