Spunta un nuovo video, l'auto a Fossò con i ragazzi a bordo: Filippo e quei 90 secondi per decidere due destini - Video

Quanto la Fiat Punto si ferma nella zona industriale Giulia Cecchettin è già stata accoltellata, ma è ancora viva

Mercoledì 22 Novembre 2023 di Vittorino Compagno
L'auto di Filippo Turetta ferma a Fossò

FOSSÒ - Spunta un nuovo video della notte di follia tra Vigonovo e Fossò che ha sconvolto l’Italia. Delle immagini visionate dal Gazzettino che raccontano un nuovo dettaglio del tragitto della Fiat punto nera di Filippo Turetta: l’11 novembre, quella che è stata per giorni l’auto più ricercata del Paese, ha girovagato per una decina di minuti nelle strade della zona industriale di Fossò. Perché? Per quale motivo? Un delirio del momento, o una lucida ricerca di un posto adatto ad abbandonare un corpo? Oltre alle immagini delle telecamere di sorveglianza dell’azienda “Manufactures Dior Srl” di via Quinta Strada che hanno ripreso la drammatica scena durante la quale Giulia Cecchettin è riuscita ad aprire lo sportello dell’auto e uscire dalla vettura cercando di scappare alla furia omicida dell’ex fidanzato Filippo Turetta, sono emerse in queste ore anche altre riprese.

LA RICOSTRUZIONE
Sono scene successive a quella dell’aggressione, rilevata questa volta in un altro punto della zona industriale di Fossò da un’altra azienda. Dopo essersi allontanato da via Quinta Strada Turetta si è immesso su via Dell’industria, la strada principale della Zona Industriale, ma invece di girare a sinistra per allontanarsi, ha girato a destra e dopo avere imboccato via Settima Strada, ha voltato a destra per rimboccare via Nona Strada, in una zona ancora più deserta e più nascosta e con diversi parcheggi. Un giro intorno che lo ha nuovamente riportato in via Quinta Strada. Ma non è bastato. Per una seconda volta ha rifatto lo stesso tragitto. La seconda volta però, prima di imboccare nuovamente la Quinta Strada, si è fermato con i fari e le luci dello stop sempre accese proprio davanti a un’azienda. È rimasto sul posto per circa 90 secondi senza mai scendere dall’auto. Il motivo della sosta potrebbe essere spiegato dal passaggio di un’auto su via Quinta Strada, molto probabilmente, data l’ora, quella di un istituto di vigilanza privata che controlla la zona. Il passaggio di una nuova vettura potrebbe anche spiegare perché il giovane non abbia neanche minimamente provato a cancellare le tracce di sangue dall’asfalto. Dell’auto si sono perse poi per qualche minuto le tracce, finché è riapparsa in via Provinciale Nord, fuori dalla zona industriale, per transitare sotto una varco stradale controllato dell’Unione dei Comuni delle Città della Riviera del Brenta.

GLI ORARI
Secondo l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo l’intervallo di tempo trascorso in questo punto sarebbe stato quello compreso tra le 23.33 e le 23.39.

Qui, invece, le telecamere segnano un’ora di ritardo: questo perché non era stato tarato l’orologio con il cambio dell’ora. Inoltre ci sarebbero delle discrepanze nei minuti, forse frutto della trascrizione negli atti. Resta il fatto, però, che il video prova che Turetta non ha iniziato subito la fuga verso i monti: prima ha svolto una ricognizione accurata della zona industriale. Gli inquirenti, quelle immagini, le hanno guardate con cura ed è per questo motivo che nei giorni scorsi le squadre di ricerca, con cani molecolari e droni, hanno passato al setaccio quest’area. La preoccupazione era che Filippo avesse cercato un luogo appartato, appunto, per disfarsi di Giulia e poi proseguire per la sua corsa. A questo punto può aver cambiato decisione solo per due motivi: o è stato disturbato dal passaggio di qualcuno, e ha pensato di non avere più campo libero, o non ha trovato uno spazio sicuro per poter poi fuggire. 


A quel punto la fuga è dunque proseguita verso Dolo, Santa Maria di Sala, Scorzè e Zerobranco, dove il mezzo è stato nuovamente inquadrato da una telecamera pubblica.

 

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 15:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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