Cosa c'era nell'auto di Filippo Turetta quando è stato fermato in Germania? Guanti, soldi, il coltello e poi quella Sim

Mercoledì 22 Novembre 2023
Cosa c'era nell'auto di Filippo Turetta quando è stato fermato in Germania? Guanti, soldi, il coltello e poi quella Sim

Omicidio di Giulia Cecchettin: cosa hanno trovato gli agenti tedeschi all'interno dell'auto di Filippo Turetta? La risposta arriva oggi: soldi, un coltello e sembrerebbe anche una Sim straniera.

Un coltello da cucina con una lama di dodici centimetri, probabilmente l'arma del delitto, un paio di guanti e un telefono cellulare, sono stati rinvenuti dalla polizia tedesca nella borsa di Filippo Turetta, all'interno della Punto nera fermata lungo l'autostrada vicino a Lipsia.

Nella vettura sarebbero state individuate anche tracce di sangue, presenti anche sulle scarpe e sui vestiti del 22enne. Sarebbero stati trovati infine circa 300 euro in contanti; altri accertamenti sono in corso sull'eventuale acquisto di una scheda Sim straniera per poter utilizzare il telefonino senza venire tracciato.

Un portavoce della Polizia di Halle ha confermato che la Punto nera di Filippo Turetta è sempre sotto la custodia giudiziaria tedesca in un deposito «in Germania» e deve essere «nuovamente» esaminata. «L'auto si trova in custodia di polizia in Germania.

Ce l'abbiamo noi e siamo in contatto con gli inquirenti italiani» per stabilire «quando l'automezzo verrà esaminato di nuovo a livello tecnico-criminale», ha detto un portavoce della polizia della città della Sassonia-Anhalt rispondendo alla domanda su dove si trovi oggi il veicolo. Un primo esame c'è già stato e, come trapelato sui media, ha portato al rinvenimento anche di tracce di sangue, presenti pure su scarpe e vestiti del 22enne. Dal verbale della sua confessione di cui si è appreso nelle ultime ore emergerebbe che aveva lui stesso diverse ferite alle mani e alle caviglie, indizio di colluttazione avvenuta - si presume - nell'auto con la sua vittima la quale quindi ha provato a salvarsi sino alla fine.

Nella borsa di Turetta trovata sempre nella Punto c'era un coltello da cucina con una lama di 12 centimetri, probabilmente l'arma del delitto, un paio di guanti e una scheda prepagata. Sarebbero stati trovati inoltre circa 300 euro in contanti, aprendo la porta a interrogativi sul perché il giovane non sia riuscito a spenderli e generando ipotesi sul motivo per il quale la Punto si fosse fermata mentre percorreva l'A9 verso sud (Monaco) e non nord (Berlino) come sarebbe stato più logico fuggendo dall'Italia: forse un'uscita e un reingresso in autostrada dopo una vana ricerca di un distributore nella campagna della Sassonia-Anhalt che a tratti ricorda paesaggi settecenteschi. O forse, sempre come emerge dal verbale della confessione, una scelta condizionata dalla confusione di chi ha pensato «più volte di farla finita» nel corso della sua fuga senza però aver mai trovato il coraggio. Per evitare trasporti che rischiano di inquinare le prove con accidentali urti, la vettura che tutti i giornalisti italiani sguinzagliati ad Halle cercano di inquadrare anche solo da lontano sin da domenica scorsa non dovrebbe essere lontana. Le ditte di rimozione veicoli che fanno depositi giudiziari ad Halle, la maggiore città della regione, sono tre, come risponde il centralino di una di loro a chi lo chiede. Nello spiazzo della maggiore, la «Wetterau Auto Service», oggi pomeriggio c'erano tre o quattro auto nere ma - ovviamente - nessuna Punto in vista. 

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Ultimo aggiornamento: 19:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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