VENEZIA - Il Tar ha respinto la richiesta di Save di sospendere e annullare la delibera del consiglio comunale di Venezia del 23 dicembre 2022 con la quale è stata istituita la tassa d'imbarco aeroportuale dal 1° aprile 2023 di 2,50 euro per ogni passeggeri in partenza dall'intercontinentale Marco Polo di Venezia.
Il ricorso di Save s.p.a. era stato presentato dagli avvocati Vittorio Domenichelli e Alfonso Celotto contro il Comune di Venezia, in persona del sindaco pro tempore Luigi Brugnaro, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Iannotta, Nicoletta Ongaro, Giuseppe Roberto Chiaia, Federico Trento, Isabella Scalabrino e Filippo Arena, e anche nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero dell'Interno (tutti rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato), dell'Agenzia delle Entrate e Autorità di Regolazione Trasporti (non costituiti in giudizio), dell'Ente Nazionale per L'Aviazione Civile - Enac (rappresentato e difeso dagli avvocati Marco Di Giugno e Alessandro Scifo).
L'ordinanza
Secondo l'ordinanza del Tar «i motivi posti a sostegno del gravame non appaiono – pur ai fini dell’esame tipico della presente fase - suscettibili di favorevole apprezzamento».
Le compagnie low cost
A sostegno della richiesta di annullamento presentata da Save c'erano anche l'Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares - Aicalf (avvocati Giannalberto Mazzei, Francesco Dei Rossi e Ludovica Cesari), Ibar- Italian Board Airline Representatives (avvocati Massimo Giordano e Fabrizio Giordano), Wizz Air Hungary Ltd. e Wizz Air Malta Ltd. (avvocati Raffaele Bifulco, Carlo Contaldi La Grotteria e Simone Gambuto).