Venezia. Tassa d'imbarco all'aeroporto Marco Polo, gli ambientalisti: «Giusto pagare 2,50 euro, ecco perché»

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Mauro De Lazzari
Tassa d'imbarco all'aeroporto San Marco, gli ambientalisti: «Giusto pagare 2,50 euro, ecco perché»

FAVARO - «Mentre Save è sul piede di guerra per l'introduzione da parte dell'amministrazione comunale della tassa d'imbarco di 2,50 euro, noi invece condividiamo in pieno tale addizionale perché così si evita che il Comune applichi qualche ulteriore balzello ai cittadini per far fronte alla crisi economica». È questo il senso della lettera che l'associazione Cittadini veneziani e mestrini per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Venezia (Criaa.Ve) ha inviato in questi giorni a tutti i suoi aderenti.

LE MOTIVAZIONI

«Il gestore aeroportuale scrive il presidente Cesare Rossi - si dice contrario all'applicazione di una addizionale fissa di 2,50 euro sul biglietto di imbarco aereo nell'aeroporto Marco Polo e sostiene tale contrarietà con le solite, allarmistiche e apocalittiche argomentazioni: drastica diminuzione dei passeggeri, caduta degli introiti, danno per l'economia veneta, perdita di diverse centinaia di posti di lavoro.

Allo stesso modo, però, Save e l'Associazione albergatori non hanno protestato, né si sono allarmati per il rincaro dei biglietti aerei (fino +87% nel 2021), né dell'aumento dei costi di pernottamento in albergo (+ 15%), non certo decisi dagli enti locali. In realtà questi incrementi prosegue la lettera non hanno mai portato a una diminuzione del flusso dei turisti aviotrasportati a Venezia. È peraltro comprensibile a tutti che il turista, pagante parecchie centinaia di euro per venire a Venezia, non vi rinuncerà certo per 2,50 euro».

LE AGEVOLAZIONI

L'associazione, poi, sottolinea che il settore aeroportuale, gestori compresi, nel 2020/2021 per le analoghe e note ragioni che ora permettono ai Comuni aeroportuali di usare l'addizionale (cioè in primis gli extracosti per l'energia e per le materie prime) ha ottenuto dallo Stato, e quindi dai contribuenti italiani anche non clienti aeroportuali, cospicui contributi finanziari ad hoc e a fondo perduto. «La legge che ora dà facoltà ai Comuni di applicare l'addizionale (234 del 2021), già resa attiva dal Comune di Napoli e a breve anche da quello di Firenze specifica il presidente dell'associazione - mira opportunamente ad aiutare le amministrazioni comunali a superare le difficoltà del momento, senza gravare ulteriormente sui loro cittadini residenti. Il singolo Comune può anche decidere di non applicare l'addizionale e reperire i soldi necessari ritoccando in aumento qualche addizionale comunale esistente, gravando però così sul 100% dei suoi cittadini, nel nostro caso veneziani e mestrini. Se il fine, dunque, è quello di evitare che servizi comunali essenziali per i cittadini e per tutti coloro che usano la Città, subiscano inevitabili diminuzioni - conclude - è giusto che in primis i turisti che si accingono a lasciare Venezia, dopo averne apprezzata la bellezza, lascino in anticipo un contributo poco più che simbolico. Del resto, se non ritorneranno più a Venezia, non sarà certo per 2 euro e 50 centesimi».

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