Venezia. Operaio fa 6 al Superenalotto
ma il tabaccaio non gioca la schedina

Giovedì 18 Marzo 2010 di Riccardo Coppo
La tabaccheria di Eraclea e il titolare Filippo Gregolon (Vinicio)
VENEZIA (18 marzo) - C' il 3 e ci sono anche il 4, il 7, il 44, il 52 e l'89. Un "sei" in piena regola al Superenalotto. Roba da quasi 37 milioni, una cifra che pu cambiare la vita. Ma per Thomas Peretti, trentasettenne di Eraclea (Venezia), nessuna gioia, nessun festeggiamento: la schedina infatti non era stata giocata dal tabaccaio di fiducia.



La vicenda, tanto paradossale da sembrare quasi fantozziana, è avvenuta nel novembre del 2008. Peretti, all'epoca operaio, oggi disoccupato e con quattro figli da mantenere, si recò alla tabaccheria Grigolon di Eraclea per giocare un sistema da 7 euro sul quale puntava con assiduità da circa sei mesi. Il terminale, però, era momentaneamente fuori servizio, e così l'uomo lasciò al gestore la schedina e il denaro per la giocata chiedendo di essere avvertito qualora il disservizio non venisse risolto in tempo utile per poter giocare il sistema in un'altra tabaccheria. Solamente qualche minuto dopo le 19.30, quando già si erano chiuse le giocate, il tabaccaio contattò lo sfortunatissimo giocatore per dirgli che il terminale non aveva ripreso la linea e che non aveva potuto giocare la schedina. Il giorno seguente Peretti, che non aveva ancora saputo che i suoi numeri erano proprio quelli vincenti, tornò alla ricevitoria per ritirare la schedina ed il denaro.



Solo in quel momento, passando la giocata su un diverso terminale, scoprì che avrebbe centrato un clamoroso "sei". Peraltro nessuna schedina risultò vincente all'estrazione del 18 novembre 2008: a Peretti, dunque, sarebbe stato assegnato l'intero premio di 36.718.687,18 euro. Con la stessa giocata, tra l'altro, l'uomo avrebbe indovinato anche quattro combinazioni da "tre": una cifra comunque irrisoria rispetto ai milioni di euro andati in fumo.

Inevitabili le scuse del tabaccaio che però, di certo, non hanno consolato il potenziale milionario. Ed infatti la vicenda passerà ora nelle aule dei tribunali: Peretti, infatti, si è rivolto all'avvocato Luca Pavanetto di San Donà di Piave per chiedere al titolare della tabaccheria Grigolon il risarcimento del danno. Pochi giorni fa è stato depositato l'atto introduttivo del giudizio, la cui prima udienza è già stata fissata per il prossimo 10 giugno.



«Il danno subito dal mio assistito - ha dichiarato l'avvocato Pavanetto - non è solo un mero danno materiale, ma un vero e proprio stravolgimento della sua vita e di quella della sua famiglia che merita il più ampio ristoro. Il mio cliente aveva rispettato il suo appuntamento con la dea bendata, ma qualcuno, per negligenza, ha colpevolmente vanificato ogni cosa».
Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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