Venezia. Muore di overdose a 17 anni:
la sorella fa arrestare lo spacciatore

Venerdì 29 Ottobre 2010 di Marco Aldighieri
(archivio)
VENEZIA (29 ottobre) - Fa arrestare lo spacciatore che ha venduto la dose mortale al fratello. Una ventottenne di Portogruaro (Venezia) ha denunciato ai carabinieri il pusher italiano che, secondo lei, ha dato l’eroina tagliata male al fratellino diciassettenne deceduto per overdose.


Così nel tardo pomeriggio di mercoledì i militari del Norm (nucleo operativo radiomobile) di Padova, coordinati dal tenente Luca Bordin, su segnalazione dei carabinieri veneziani, hanno pedinato Giuliano Menegaldo, di 37 anni, residente ad Annone Veneto (Venezia). Lo hanno osservato in una stradina limitrofa all’ospedale civile di Padova mentre acquistava da alcuni nordafricani della droga. Menegaldo, presa la sostanza stupefacente, è rientrato nella Seat Ibiza di colore nero guidata da E.V. di 35 anni, anche lei residente ad Annone Veneto. Quindi sono ripartiti in direzione Venezia.



I carabinieri, appena la Seat è giunta vicino al casello autostradale di Padova Est, sono entrati in azione. Hanno circondato l’auto, ma Menegaldo ha avuto la prontezza di riflessi di scendere e di fuggire a piedi tra le macchine verso il mega store Ikea. La sua latitanza è però durata qualche secondo, perchè nel correre ha perso l’equilibrio andando a sbattere con la testa contro un guardrail. L’impatto, piuttosto violento, gli ha causato alcune profonde ferite al capo. I carabinieri hanno chiamato i soccorsi del Suem 118 e lo spacciatore è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile, dove i medici gli hanno applicato numerosi punti di sutura.



Intanto i militari dell’Arma hanno recuperato un sacchetto che Menegaldo aveva lanciato sull’asfalto mentre scappava. All’interno erano custoditi 45 grammi di eroina. Il veneziano è stato arrestato con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, e di resistenza a pubblico ufficiale. Denunciata a piede libero la sua compagna di viaggio.



Menegaldo da tempo veniva a Padova per rifornirsi di eroina, che spacciava tra Portogruaro e Annone Veneto. Secondo la ventottenne, suo fratello era diventato una sorta di schiavo di Menegaldo. I due convivevano ad Annone e sembra che il diciassettenne, pur di avere una dose di eroina, effettuasse tutte le commissioni volute dallo spacciatore. Un giorno però Menegaldo, sempre secondo quanto riportato dalla ventottenne ai carabinieri, avrebbe dato al ragazzino una dose tagliata male tanto da provocargli la morte per overdose. La sorella ha anche raccontato ai militari di avere provato molte volte ad allontanare il fratello da Menegaldo, ma senza successo.
Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 20:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci