VENEZIA - Siamo alle solite. Servizi a rischio per tre giorni nel prossimo week end perché i dipendenti Actv, in occasione delle consultazioni europee di domenica, saranno reclutati in qualità di componenti di seggio dal servizio elettorale, ma soprattutto di rappresentanti di lista dai partiti. E solo una minima parte di questo pattuglione si è premurato di avvertire in anticipo il datore di lavoro della propria assenza, tanto che le stime dell’azienda vengono fatte sulla base del trend degli anni precedenti.
Nelle passate edizioni si è registrato un afflusso ai seggi di un centinaio di autisti - un terzo del totale impiegato giornalmente - che invece di guidare l’autobus è andato a controllare le operazioni di insediamento, la regolarità delle operazioni di voto e di scrutinio. Stessa cosa per marinai e preposti al comando in navigazione, che l’ultima volta si sono assentati in 120 circa su 430, anche qui quasi il trenta per cento.
Con il risultato che linee intere venivano soppresse. Un impegno, quello del rappresentante di lista, non gravoso e non retribuito, che permette però di avere in cambio dei riposi compensativi. Ben tre, nonostante la presenza in seggio potrebbe essere conteggiata - in qualche caso - in minuti piuttosto che in ore.
Ma mentre in navigazione l’azienda potrà contare sul rinforzo di un centinaio di stagionali, l’escamotage non è previsto per il settore automobilistico.
Actv in una nota dichiara il proprio impegno «per garantire un servizio di trasporto pubblico il più regolare possibile». Anche convincendo altri dipendenti a lavorare in doppio turno o a saltare il giorno di riposo, circostanza che prevede anche un esborso superiore per le casse di Actv. «Data l’imprevedibilità delle assenze - prosegue comunque Actv - non è da escludere che l’azienda si trovi costretta ad applicare riduzioni dei servizi senza poter indicarli in anticipo». E promette tempestività d’informazione. (r.v.)
Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 16:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nelle passate edizioni si è registrato un afflusso ai seggi di un centinaio di autisti - un terzo del totale impiegato giornalmente - che invece di guidare l’autobus è andato a controllare le operazioni di insediamento, la regolarità delle operazioni di voto e di scrutinio. Stessa cosa per marinai e preposti al comando in navigazione, che l’ultima volta si sono assentati in 120 circa su 430, anche qui quasi il trenta per cento.
Con il risultato che linee intere venivano soppresse. Un impegno, quello del rappresentante di lista, non gravoso e non retribuito, che permette però di avere in cambio dei riposi compensativi. Ben tre, nonostante la presenza in seggio potrebbe essere conteggiata - in qualche caso - in minuti piuttosto che in ore.
Ma mentre in navigazione l’azienda potrà contare sul rinforzo di un centinaio di stagionali, l’escamotage non è previsto per il settore automobilistico.
Actv in una nota dichiara il proprio impegno «per garantire un servizio di trasporto pubblico il più regolare possibile». Anche convincendo altri dipendenti a lavorare in doppio turno o a saltare il giorno di riposo, circostanza che prevede anche un esborso superiore per le casse di Actv. «Data l’imprevedibilità delle assenze - prosegue comunque Actv - non è da escludere che l’azienda si trovi costretta ad applicare riduzioni dei servizi senza poter indicarli in anticipo». E promette tempestività d’informazione. (r.v.)
