Contro la scalata cinese a immobili e a attività economiche Venezia alza il muro

Giovedì 7 Gennaio 2021 di Tomaso Borzomì
L’ESPANSIONE E’ a San Marco che si concentra la maggiore presenza di attività cinesi
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VENEZIA L’inchiesta del Gazzettino sui rischi di infiltrazione di capitali mafiosi cinesi a Venezia fa discutere. La paura che denari orientali di dubbia provenienza possano insediarsi in città è concreta, ne è cosciente anche l’assessore al commercio Sebastiano Costalonga, che non si nasconde, anzi: «Il problema c’è. Già prima la gente non ce la faceva più a causa della pressione fiscale e mollava: quando si è in crisi poco importa la provenienza economica. Noi però supportiamo il lavoro della Finanza, aiutiamo nella misura in cui possiamo: incrociando i dati, fornendo supporto, quando vediamo qualcosa di strano segnaliamo». E qualcosa è successo: «Ci sono strani casi in cui pochi comprano tanto: bar, ristoranti e negozi. Non è indice di illegalità, ma è strano e quindi segnaliamo», continua Costalonga. L’assessore, che il mondo del commercio lo conosce da vicino, sta operando intensamente in questo senso: «A breve vogliamo arrivare a concludere un patto per Venezia con un protocollo di intesa tra proprietari e imprenditori a favore dell’onestà e per evitare le speculazioni. Ad esempio andare incontro sugli affitti permette di evitare cessioni e chiusure, sfavorendo così l’intrusione di persone losche». Un modo per attenuare quella che da tempo ormai l’amministrazione considera una latitanza da parte dello Stato. La richiesta di Costalonga va in questa direzione: «Serve un intervento dello Stato bipartisan a favore delle città turistiche, mi auguro che arrivi presto una risposta che ancora non c’è stata.

In chiave amministrativa continueremo a monitorare, perché questo è un momento storico in cui è facile che si possano instaurare rapporti che facciano pensare al riciclo di denaro sporco».


QUALITÀ DA ALZARE
Da ultimo, Costalonga annuncia che non resterà con le mani in mano e, per quanto di sua competenza, è pronto a lavorare: «Punteremo molto sulla riscrittura del nuovo regolamento merceologico». Al bando la paccottiglia: «Più che su bar e ristoranti, interverremo sui take away e sui negozi in generale. Vogliamo innalzare la qualità dei prodotti, una strada è quella di bloccare i negozi “tutto a un euro”, quelli che vendono merci scadenti perché potrebbero spingere l’infiltrazione. Non vogliamo uccidere il tessuto della città, sarà un anno in cui metteremo mano a tanti regolamenti, che riguarderanno non solo Rialto e San Marco, ma tutta la città».


A RISCHIO I PICCOLI
Manifesta preoccupazione per la situazione anche Massimo Zanon, della Confcommercio provinciale: «Il pericolo è stato sin da subito reso noto, ci si aspettava che questa situazione durasse meno, ma invece sta proseguendo. I rischi maggiori riguardano le piccole e medie imprese, anche se quello che riguarda il mercato cinese è differente dall’infiltrazione mafiosa “tipica”, pur restando nebulosa». La richiesta allo Stato è che vigili: «Dovrebbero dare liquidità alle imprese per far sì che possano affrontare il momento. Anche in caso di cessione è importante che dall’Antimafia in giù siano rispettate tutte le regole, vigilando ad esempio su prestanomi. Il rischio è che ci si accorga tra qualche anno di aver creato un mostro». Anche l’associazione si dice disponibile: «Cerchiamo di tutelare gli interessi degli associati, chiunque può andare in difficoltà, faremo di tutto per cercare di dare una mano».


FALSO PROBLEMA

Non vede invece il problema Claudio Scarpa, direttore dell’Ava (albergatori veneziani): «Non vedo nulla di male che i cinesi comprino, come dappertutto ci sono quelli buoni e quelli meno buoni. Le uniche infiltrazioni reali sono quelle della ‘Ndrangheta e dei Casalesi, in questo momento fanno più paura la Campania e la Calabria che non i cinesi. Il fatto che abbiano gli occhi a mandorla non è sufficiente a farne dei delinquenti, al contrario, invece, ci sono persone uguali a noi, per quanto riguarda la provenienza. In tutto questo è fondamentale che arrivino aiuti per le città storiche, credo in Baretta, che è una persona seria e li ha promessi».
Intanto si muovono anche i media italiani. Cartabianca (in onda martedì prossimo) sta preparando una puntata speciale sulle compravendite di hotel in laguna e Dagospia ha ripreso la notizia del Gazzettino.

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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