Omicidio Cecchettin, irruzione di un 50enne nell'ex ristorante dei Turetta: «Assassini». Proprietario sotto choc: «Sono rimasto allibito»

Mercoledì 22 Novembre 2023 di Eugenio Garzotto
Omicidio Cecchettin, irruzione di un 50enne nell'ex ristorante dei Turetta: «Assassini». Proprietario sotto choc: «Sono rimasto allibito»

TORREGLIA - Non c'è pace per la famiglia Fesio, titolare del ristorante "La Cicogna" di Torreglia, rilevato nel 2011 dal nonno del 21enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin.

Dopo la raffica di minacce e insulti arrivati sabato da parte di persone convinte che i Turetta siano ancora i proprietari dell'attività, lunedì un nuovo episodio decisamente inquietante, culminato con una denuncia. Ieri a dare sostegno ai Fesio anche i membri dell'Associazione provinciale pubblici esercizi (Appe) che il giorno del funerale di Giulia, quando sarà fissato, si sono impegnati a esporre nei locali dei loro associati fiocchi e nastri rossi in memoria della giovane vittima.

L'AGGRESSIONE

«Era l'ora di pranzo di lunedì quando ha fatto irruzione un uomo completamente alterato cercando quelli che ha definito "i genitori dell'assassino" racconta Federico Fesio, che ieri si è visto costretto a indire una conferenza stampa per rimarcare l'assenza di qualsiasi parentela con i Turetta . Si è avvicinato minaccioso al bancone. Per fortuna c'erano i carabinieri, che avevano intensificato i controlli proprio per evitare che qualcuno passasse dalle parole ai fatti. Ma lui non si è praticamente accorto della loro presenza continua Fesio . Ha continuato a inveire fino a quando non sono riusciti a calmarlo e a spiegargli l'equivoco. Allora ha cercato in modo un po' maldestro di scusarsi. Io sono rimasto allibito, così come i clienti ai tavoli». Una volta ricondotto l'uomo alla ragione, i militari lo hanno identificato: è un 50enne di Conegliano. «Hanno già provveduto a segnalarlo all'autorità giudiziaria interviene l'avvocato Antonio Lombardi, legale della famiglia Fesio . Noi abbiamo comunque già presentato una denuncia al momento contro ignoti per quanto accaduto sabato. Ad ora siamo riusciti a risalire all'identità di una decina di persone fra coloro che hanno postato offese e minacce sul profilo social del ristorante o hanno telefonato, ma l'attività di accertamento è ancora in corso».

LA VICINANZA

Quella di sabato per i Fesio è stata una giornata da incubo. «Abbiamo ricevuto più di un centinaio di chiamate, quasi sempre da numeri nascosti prosegue Federico . Ci dicevano di tutto: "assassini", "avete generato un mostro", "vi ammazziamo". Per fortuna abbiano avuto molte attestazioni di vicinanza da nostri affezionati clienti. Io e mio fratello Manuel siamo comunque davvero preoccupati, anche per i nostri genitori». Da qui l'innalzamento dei controlli da parte dei carabinieri che anche ieri hanno effettuato un'ispezione intorno al locale.
Presenti anche i vertici dell'Appe e l'assessore alle Attività produttive di Torreglia, Alberto Bettin. «Bisogna fare chiarezza su questo equivoco dichiara la presidente Federica Luni, affiancata dai vice Giuliano Lionello e Vincenzo Allegra, titolari del "Pirio" e de "Il Console" . Come Appe ci siamo subito attivati per avvisare tutti gli organi di informazione di questo fraintendimento che ha provocato seri danni e potrebbe causarne di più gravi». «Qualcuno comincia anche a dire che vogliamo farci pubblicità sfruttando la tragedia conclude Fesio . Noi siamo vicini a due famiglie uscite distrutte da questo dramma, con il quale però non abbiamo nulla a che fare».
 

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 15:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci